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IL FRIULI VENEZIA GIULIA CHIEDA LA MORATORIA SULLE COLTURE OGM, IN ATTESA DEI RISULTATI DELLE ANALISI SUI CAMPI “ILLEGALI” E QUELLI LIMITROFI, E DELLE MODIFICE AL REGOLAMENTO EUROPEO CHE DIA AI SINGOLI STATI LA FACOLTÀ DI DECIDERE SULLA “CONVIVENZA”

L’assessore all’agricoltura del Friuli Venezia Giulia, Claudio Violino, ha chiesto la moratoria alle coltivazioni Ogm, in attesa dei risultati delle indagini nei campi coltivati illegalmente, scenario di scontri tra gli attivisti di Greenpeace e dei coltivatori nei mesi scorsi, e di quelli limitrofi. La richiesta arriva anche in attesa del pronunciamento dello Stato italiano in merito alla possibilità di aprire la via alle colture transgeniche sul proprio territorio, una volta che l’Unione Europea avrà sancito con un regolamento la facoltà di scelta in capo a ciascun Stato membro (le Regioni, intanto, hanno già deciso il loro “no” alla convivenza tra colture Ogm e non). E, nel frattempo, sarà interessante analizzare eventuali commistioni tra colture tradizionali e transgeniche, dopo i primi dati resi noti dall’Ersa una volta esaminate le colture dei campi limitrofi a quelli oggetto di indagine.

È solo l’ultima tappa di “una vicenda iniziata a gennaio con la prima richiesta da parte di un agricoltore di Vivaro e che, primi in Italia - ha commentato Violino - ci ha messo di fronte alle problematiche legislative ed amministrative legate all’impiego di colture transgeniche”.

Violino, assieme al direttore dell’Ersa, Mirko Bellini, ed al direttore centrale Risorse Agricole, Luca Bulfone e alla presenza dei forestali che hanno seguito le indagini, ha reso noti gli ultimi sviluppi dell’indagine condotta dalla Procura di Pordenone sul mais seminato negli appezzamenti di Vivaro e Fanna (Pordenone) ed analizzato nei laboratori indicati dalla stessa Procura.

“Siamo in attesa - ha spiegato l’assessore - di un regolamento dell’Unione Europea che vada a modificare la direttiva 18/2001, nel quale si afferma che il principio della coesistenza da dogma diventerà facoltà. Ovvero - ha spiegato - i singoli Stati membri potranno decidere sull’adozione o meno delle semine transgeniche sul proprio territorio: nel caso di scelta affermativa sarà lo stesso Stato a doversi dotare di norme di coesistenza. In attesa di questo pronunciamento la Regione si appella alla clausola di salvaguardia, richiedendo la moratoria alla semina Ogm”.

“Fare ricerca sulle biotecnologie - ha detto aggiunto Violino - può essere una strada, a patto che si faccia in massima sicurezza. E la coltura transgenica non può costituire una panacea per l’agricoltura della nostra regione, fatta di tipicità e tradizione. Non dobbiamo semplificare la nostra agricoltura, anzi dobbiamo dare ancora più valore aggiunto. Allinearci con i grandi Paesi latifondisti come Argentina, Cina, Canada non darà risposte di politica agraria competitiva al Friuli Venezia Giulia”.

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