Il futuro del vino è “La creazione del valore: identità, reputazione e crescita del made in Italy”

Chiuso con un solido record di 5,9 miliardi di export nel 2017, una buona partenza nei primi mesi del 2018, e segnali positivi anche in Italia, il mercato del vino del Belpaese dice che, al netto, delle difficoltà di qualche territorio, e dei successi senza eguali di altri, come l’area del Prosecco, il settore, mediamente, goda di buona salute, grazie alle sue espressioni più storiche ed affermate sui mercati, e ad altre, più recenti o semplicemente meno conosciute, che si stanno affermando.
Eppure, un grande lavoro, ancora, c’è da fare, soprattutto sul fronte dei valori, questione decisiva per i futuro delle cantine italiane. Tema che sarà a centro della tavola rotonda “La creazione del valore: identità, reputazione e crescita del made in Italy”, voluta da Unione Italiana Vini, di scena il 9 maggio al Castello di Nipozzano, una delle tenute storiche dei Marchesi Frescobaldi.
Un tema è particolarmente attuale, dato uno degli obiettivi che si prefiggono le aziende del settore del vino è consolidare, in alcuni mercati, e costruire, in altri Paesi, una solida e riconosciuta reputazione che, conferendo al prodotto identità in quanto made in Italy, sia in grado di generare valore (soprattutto nei mercati internazionali) ed elevare i prezzi medi.
Ospiti di Lamberto Frescobaldi, vicepresidente Uiv, ci saranno il presidente Ernesto Abbona, Brunella Saccone dell’Agenzia Ice, Tiziana Sarnari di Ismea ed il professor Andrea Rea, del Wine Lab dell’Università Bocconi di Milano.