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IL FUTURO DI TERRA, ACQUA E AGRICOLTURA: IL LAND GRABBING CHE CRESCE, I TERRENI SEMPRE PIÙ DEDICATI ALLA PRODUZIONE DI ENERGIA, E L’ACQUA DOLCE “ASSORBITA” PER IL 92% DALL’AGRICOLTURA. E, INTANTO, SI PENSA A “VERTICAL FARMING” (ANCHE IN ITALIA)

La disponibilità di terra da coltivare e di acqua dolce sono due dei grandi temi dell’agricoltura di domani, anche perché, nel 2050, per diversi studi, il Pianeta consumerà il 70% in più del cibo di oggi. Ecco perché, per l’organizzazione no-profit Terra Nuova, va tenuto sempre più sotto controllo il fenomeno del “land grabbing”, specie in Africa, ma non solo. E poi l’uso dei terreni, nel mondo, sta cambiando: per l’International Institute for Enviroment & Developement Uk, in 10 anni, il 40% della domanda di terreni è venuta dai biocarburanti, sul 25% di quella per coltivazioni alimentari. E intanto, sul fronte “idrico”, arriva il primo “censimento mondiale” sull’utilizzo di riserve d’acqua dolce del Pianeta, dell’Università di Twente (Olanda). Con l’agricoltura che assorbe il 92% di quelle utilizzate per produrre beni. Ma, intanto, continuano i progetti per l’agricoltura “verticale”: dopo “Skyland”, un eco-edificio urbano di 30 piani in grado di coltivare prodotti agricoli per 25.000 persone ideato dall’Enea, che sarebbe dovuto essere uno dei simboli dell’Expo 2015 di Milano, arriva BoxXland, una torre di container dismessi sovrapposti e autosufficienti dal punto di vista energetico.

In Svezia iniziano lavori del primo “grattacielo agricolo” del mondo, alto 40 metri
E se un grattacielo, simbolo dell’industrializzazione e della mano “distruttiva” dell’uomo nei confronti della natura, diventasse la più grande serra metropolitana al mondo, dove il “km 0” e il “green” sono i must? Succederà in Svezia a Linköping, dove sono iniziati i lavori per il primo e più grande vivaio metropolitano del mondo ad avere le sembianze di un grattacielo alto ben oltre 40 metri. È la news dal mondo delle cosiddette “urban farm” che vede protagonista la Svezia che, per contrastare la crescente penuria di terra fertile e gli elevati costi ambientali del trasporto dei generi alimentari dalla campagna alla città, ha visto bene di creare un luogo in città dove coltivare frutta e ortaggi, che però ha sembianze insolite e molto diverse dalla pratica degli “orti in città” diffusi in Italia. E così sono iniziati i lavori a Linköping, città di circa 95 mila abitanti nel sud del Paese, famosa per la sua università e le sue industrie ad alta tecnologia, scelta come location di questo progetto che vuol dar vita alla più grande serra cittadina del mondo. All’interno dell’edificio, una volta realizzato, verranno coltivati ortaggi e verdure per il consumo cittadino in ogni piano del grattacielo, così da abbattere i costi ambientali del trasporto dei generi alimentari dalle campagne ai centri urbani e far fronte alla penuria di terre fertili nella fredda Svezia. La struttura, che avrà le sembianze di un grattacielo alto ben 40 metri e vedrà coltivati tutti i suoi piani, sarà situata nelle immediate vicinanze del mercato cittadino, così da rifornire la comunità di frutta e ortaggi, direttamente in loco, praticamente a km zero. L’importanza ambientale della grande opera ingegneristica, però, non si ferma qui: l’impianto di riscaldamento dell’intera struttura verrà alimentato esclusivamente da biogas prodotto dai rifiuti.

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