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CONSUMI

Il futuro è plant-based: il vegan raggiungerà un valore di 61,3 miliardi di dollari entro il 2028

Il marchio di certificazione Veganok dà uno spaccato del trend: “cresce nel mondo la domanda di alimenti cruelty-free”. L’Italia terza in Europa
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Nel mondo il vegan arriverà a 61,3 miliardi di dollari in valore entro il 2028

Il vegan è, da tempo, in netta ascesa a livello mondiale, e, negli ultimi anni, il mercato globale dei prodotti vegani ha visto una crescita senza precedenti. Tanto che le previsioni indicano che il settore raggiungerà un valore di 61,3 miliardi di dollari entro il 2028, segnalando una domanda sempre crescente di alimenti e prodotti cruelty-free. Una tendenza che non lascia indifferente il Belpaese che, a livello europeo, occupa il terzo posto per ciò che riguarda il mercato dei prodotti di origine vegetale (che hanno raggiunto i 680,9 milioni di euro nel 2022, con una crescita del +9% sul 2021). Questo dicono i dati forniti da Veganok, certificazione di qualità leader nelle certificazioni etiche - concesso ad oltre 17.000 prodotti e ben 1.500 aziende - con l’Italia superata solo dalla prima in classifica, la Germania, con cifre che rasentano i 2 miliardi di euro nel 2022, al +16% sul 2021, e dalla seconda classificata, la Gran Bretagna, dove il settore totalizza 1 miliardo di euro. Fuori dal podio, comunque, Paesi come Polonia e Romania, in cui la crescita, nello stesso periodo, ammonta rispettivamente al +54% ed al +23%, ad ulteriore testimonianza del trend positivo di cui questo mercato è protagonista.
E mentre numerose aziende corrono a certificarsi come vegane, vista la rapida crescita del mercato, Sauro Martella, fondatore Veganok, parla di questo percorso di ascesa: “i numeri testimoniano che la transizione verso stili di vita più etici e sostenibili non è più una nicchia, ma un vero e proprio fenomeno globale. I consumatori scelgono sempre più prodotti che rispettano la salute, l’ambiente e gli animali”. Certificarsi come “azienda vegana”, oggi, rappresenta infatti un vantaggio strategico per le aziende che desiderano posizionarsi come leader nel mercato in forte crescita dei prodotti vegani. Questo perché essere certificati significa garantire l’assenza di ingredienti di origine animale e la completa conformità a rigorosi standard cruelty-free: aspetto ormai imprescindibile per chi vuole operare nel mercato vegano con credibilità. “La volontà delle aziende alla certificazione vegan è comprensibile - spiega Martella - certificarsi garantisce alle aziende un riconoscimento immediato da parte dei consumatori, sempre più attenti a scelte etiche e sostenibili”. Un valore in più che, come aggiunge Renata Balducci, presidente dell’Associazione Vegani Italiani Onlus, garantisce al consumatore che “ogni prodotto certificato è il risultato di una scelta consapevole, non solo per il benessere degli animali, ma anche per la salute delle persone e del pianeta”.

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