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IL GELATO CONFEZIONATO, PASSIONE PER 1 ITALIANO SU 4. E' BOOM PER I MINIGELATI, TRA I GUSTI TRIONFANO LE CREME

Il gelato confezionato è sempre più spesso un must per un italiano su 4. Ma soprattutto piace a tutti, adulti e bambini, si consuma tutto l'anno ed è un alimento buono, sicuro e, secondo gli esperti, anche nutrizionalmente valido. Un mix di gusto e nutrimento insomma che, secondo un sondaggio commissionato all'Eurisko dall'Istituto del Gelato Italiano (Igi) che ha promosso una giornata di approfondimento, piace al 95% della popolazione, mentre il restante 5% non lo consuma, per lo più, a causa di intolleranze alimentari o per altri problemi di salute. E, proprio perché il gelato è un piacere, gli italiani lo gustano lentamente e, tendenzialmente, tra le mura domestiche (dove trionfa il gelato in vaschetta): in media 7 minuti (per 8 persone su 10), ma anche 10 minuti per un italiano su tre. Il gelato non è però più visto solo come dessert, ma anche come merenda, spuntino e persino pasto veloce fuori casa.

"Sono proprio gli ingredienti utilizzati - ha spiegato Giovanni Calderone medico dello sport, nutrizionista e neo presidente dell'Igi - che ne determinano il valore nutrizionale: i grassi apportano una favorevole quota di acidi grassi a catena corta, veloci da digerire e da utilizzare come combustibile per i muscoli". E quasi a volerne contenere la quantità sono sempre più apprezzati i minigelati. Un vero e proprio fenomeno che, nelle vari tipologie commercializzate, ha raggiunto il 5% dei consumi e che, in ogni caso, ha interessato il 62% degli italiani che li ha provati almeno una volta, anche perché così - sostengono in molti - è possibile assaggiare più gusti con le stesse calorie di un gelato normale.

Ma quando si consuma? Preferibilmente il pomeriggio (55%), ma anche dopo cena (47%). Quanto alle stagioni, l' estate si conferma il periodo ideale. E se il 56% se lo concede almeno una volta alla settimana, un italiano su tre arriva a toccare punte di 4 o volte: praticamente tutti i giorni. Una tendenza, questa, che cala al di fuori dei mesi più caldi. Il 20% lo mangia, infatti, almeno una volta alla settimana, mentre solo il 2% lo fa più di 4 o 5 volte nell'arco dei 7 giorni. E per i gusti? Gli italiani, in questo caso, si dimostrano abbastanza tradizionalisti. I più amati cioccolato (27%), nocciola (20%), limone (13%) e fragola (12%).

Mentre tra creme e gusti alla frutta il 73% sceglie le prime. I fan del gelato industriale sono allo stesso modo uomini e donne, con punte più alte nel Centro Italia e nelle classi di età dei più giovani (14-24 anni). I suoi plus riconosciuti, da 8/9 italiani su 10, sono soprattutto la facile reperibilità, la comodità e la praticità del consumo, mentre 5/7 italiani su 10 fanno riferimento alla sicurezza, all'affidabilità, al gusto garantito e all'ottimo rapporto qualità/prezzo.

"All'industria italiana si deve riconoscere - ha ricordato Franco Antoniozzi, docente di tecnologia alimentare dell'Università di Parma - di essersi dotata, in mancanza di una precisa regolamentazione legislativa italiana ed europea, di un codice di autodisciplina che definisce e codifica i comportamenti in materia di produzione".


Il profilo del settore gelati industriali nel 2004

Nel 2004 - secondo i dati Aidi (Associazione industrie dolciarie italiane) - la produzione di gelati industriali si è attestata sulle 249.300 tonnellate, pari ad un valore di 1.875,4 milioni di euro, con un calo del 10,3% a volume e dell'8,2% a valore.

Nel lungo periodo (1995-2004) la produzione è cresciuta del 4,6% in volume e del 35,8% in valore. I consumi interni sono stati pari a 215.844 tonnellate, mentre il consumo pro-capite ha raggiunto i 3,7 kg. Nel 2004, le esportazioni hanno toccato le 61.237 tonnellate, pari ad un valore di 159,7 milioni di euro, rallentando del 16,1% a volume e del 16,5% a valore. Le importazioni di gelati sono state, in cifra assoluta, di 27.781 tonnellate, per un valore di 62,5 milioni di euro, con un calo del 14,9% in volume e del 21,5% in valore. Il saldo commerciale si è mantenuto comunque attivo: 97,2 milioni di euro.

Il commercio estero del comparto è quasi totalmente intracomunitario (l'Ue a 25 rappresenta oltre il 95% in volume ed in valore) ed i nostri principali partner commerciali sono: Austria, Belgio, Lussemburgo, Francia, Germania, Paesi Bassi, Regno Unito e Spagna.


La curiosità - Il gusto è nel tipico. Ingredienti doc

fortemente legato al territorio


Cresce l'offerta di gusti tipici nel gelato artigianale con la scoperta di sapori della tradizione alimentare del territorio: dall'aceto balsamico al Parmigiano, ma anche Barolo, Vincotto e carciofo. A sottolinearlo è la Coldiretti che sottolinea come la passione degli italiani per il gelato trovi soddisfazione anche dall'offerta di nuovi gusti. La creatività dei maestri gelatieri sembra essersi infatti concentrata nella ricerca di ingredienti doc fortemente legati alle tradizioni alimentari locali, che rappresentano una componente importante dei quasi 600 gusti censiti in Italia. Una offerta di colori e aromi innovativi espressione del territorio che - evidenzia la Coldiretti - incontrano la curiosità e il gradimento crescente dei golosi. Si tratta di una tendenza che continua il percorso di genuinità iniziato con le attenzioni rivolte ai prodotti del Mediterraneo con la nascita di gusti a base di olio extravergine di oliva, pesto, ricotta, sedano, finocchio, rosmarino, alloro, rucola, salvia, ficodindia, fava e lenticchie. Adesso coni, coppette, brioche e biscotti diventano anche gustosi contenitori dove sperimentare sapori antichi congelati nel tempo che la cultura enogastromica delle diverse realtà locali ha sapientemente custodito offrendo ai vacanzieri la possibilità di apprezzarli passeggiando nelle città d'arte e nei principali luoghi turistici.

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