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VERSO ORIENTE

Il Giappone si conferma primo mercato asiatico per il vino italiano: i dati Ice Tokyo

Nonostante un 2018 in negativo (ad eccezione degli spumanti, in crescita) il Sol Levante resta partner strategico per le cantine del Belpaese
GIAPPONE, ICE TOKYO, VINO ITALIANO, Mondo
Giappone primo mercato asiatico per il vino italiano

Nonostante il Paese asiatico in cui, negli ultimi anni, si sono concentrate campagne di marketing ed investimenti da parte del vino italiano sia la Cina, il primo mercato orientale per le cantine del Belpaese, è tutt’oggi il Giappone, che da decenni ha strette relazioni culturali e commerciali con l’Italia. Secondo i dati dell’Ice di Tokyo forniti a WineNews, nel 2018 il Giappone ha importato vino italiano per un totale di 21,6 miliardi di Yen (intorno ai 173 milioni di euro, mentre il totale delle esportazoni in Cina nel 2018, secondo l’Ice di Pechino, è stato di 168 milioni di dollari, ovvero intorno ai 147 milioni di euro), per 39,6 milioni di litri. Un anno non brillantissimo, visto che, nel complesso, si è registrata una contrazione del 7,5% in volumi, a fronte di una sostanziale stabilità nelle quantità (-0,4%). A soffrire di più, come nel resto del mondo, sono i vini fermi in bottiglia, che valgono 16,8 miliardi di Yen per 30,2 milioni di litri, che hanno registrato una flessione dell’1,6% in valore e del 10% in volume, mentre crescono gli spumanti, che hanno messo insieme 4,2 miliardi di Yen(+4,2%) per 6,8 milioni i litri +4,2%. Italia che è secondo fornitore di bollicine del Paese, dietro alla lontanissima Francia, prima sia negli sparkling wine (con una quota di mercato dell’82,9% in valore) che nel totale vino, dove detiene una quota del 55% in valore (con l’Italia terza, nel complesso, con l’11,6% del mercato, di poco dietro al Cile, secondo, con il 12%).
E dove il Belpaese, però, è già considerato un produttore di qualità, al pari della Francia: se la fascia di prezzo più gettonata per i vini giapponesi e cileni, infatti, è tra i 500 ed i 1.000 yen a bottiglia (tra i 4 e gli 8 euro, ndr), per i vini di Francia e d’Italia, il range di prezzo più gettonato è quello tra 1.000 e 1.500 yen.
E molto, ora, ci si attende dagli effetti dell’accordo di libero scambio tra Giappone ed Unione Europea, in vigore dal 1 febbraio 2019 “Finalmente i vini italiani, ugualmente a quelli degli altri paesi europei, potranno beneficiare dell’esenzione fiscale, normativa gia’ applicata ai vini provenienti dal Cile. L’Italia è sempre stata riconosciuta nel Mondo come il Paese del vino - spiega l’Ice di Tokio - essendo uno dei leader mondiali nella sua produzione, con ampia varietà di vitigni e una lunga e feconda storia. Tuttavia, proprio la ricchezza di varietà e storia potrebbe creare difficoltà tra i consumatori ordinari, che rischiano di non cogliere pienamente tali grandi differenze”.
Una varietà del vino italiano che si conferma croce e delizia in ogni angolo del mondo e che, anche in Giappone, rende necessario uno sforzo di promozione non solo commerciale, ma anche culturale, da parte del sistema vino d’Italia.
E tante, per esempio sono le iniziative messe in campo dalla stessa Ice. “L’ufficio di Tokyo gestisce il progetto “6.000 anni di vino italiano”, che si pone l’obiettivo di favorire e ampliare la penetrazione dei vini italiani nel mercato giapponese, e viene realizzato senza interruzione dal 2011.
I protagonisti della “Campagna 6.000 anni di vino italiano” sono le aziende italiane che collaborano di concerto con gli organizzatori dei vari eventi promozionali, culturali, commerciali e di immagine riferiti ai vini italiani, che si svolgono in tutto il Giappone. E in questo contesto - spiega l’Ice giapponese - è organizzata anche la “Borsa Vini Giappone”. Nel 2018, nel mese di novembre, si e’ svolta a Kyoto e a Tokyo, aperta solo al professionismo. Senza dimenticare “Foodex Japan”, una delle più imporanti fiere del wine & food in Asia (di scena nel 2019 a Tokyo, dal 5 al 9 marzo) alla quale l’ufficio di Tokyo partecipa ogni anno, realizzando il Padiglione Italia, il più grande tra i padiglioni internazionali presenti alla manifestazione”.

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