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IL GIORNALE

Cortina, il vino in conclave ... La rivista Civiltà del bere ha riunito grandi produttori per capire il futuro. Antinori: “La crisi eliminerà i cialtroni”. Zonin: “Puntare sui nostri vitigni”... Chi gode per le disgrazie altrui,
ha accolto con piacere una
nuova che arriva dalla Francia: i cugini
produrranno meno Champagne.
L’invenduto è tale da costringerli
a un drastico taglio, qualcosa
come 65 milioni di bottiglie in
meno visto che dai 325 milioni del
2008 passeranno a 260. Così l’Italia
decolla, forte di una previsione
di 328 milioni. C’è però un però.
Come per Cuccia le azioni vanno
pesate,così le bottiglie vanno stappate
e bevute. E di Metodo Classico
noi ne bolliciniamo quasi 24 milioni.
Anche se in crisi, la qualità
francese vince sempre. Asti (75milioni)
e Prosecco (49) raccontano
altre storie, anche se di successo.
Di questo, e di tanto altro ancora,
si è parlato per due giorni al Vinovip di
Cortina d’Ampezzo. Merito
di chi lo organizza ogni due anni,
la rivista “Civiltà del bere”, direttore
Pino Khail, e Veronafiere alias il
Vinitaly. Parole e pensieri, non solo
sorsi e bocconi, prima all’hotel
Miramonti poi ai 2100 metri del
Monte Faloria. Nella conca un convegno
sul futuro del vino e due degustazioni
commentate di Friulano
(è il nuovo nome del Tocai) e di
vini siciliani. In alta quota invece,
centinaia tra ristoratori, sommelier,
giornalisti e appassionati hanno
affollato il “Wine-tasting delle
Aquile”, 262 prodotti proposti da
58 diverse cantine italiane in una
cornice di dolomitica bellezza.
Tanta eccellenza per addolcire
la pillola, per non rimanere fermi a
guardare cosa accadrà perché la
domanda che è invariabilmente la
stessa: a crisi finita (quando però?),
che mercato del vino avremo?
A parte quelli che strozzerebbero
Robert Parker, il guru americano
che ha imposto, applaudito, il suo
palato al mercato(adora gli inchiostri
superconcentrati, più alcol e
notte che vino e allegria), “nulla sarà come prima”
come recita il titolo
del confronto tra economisti e produttori.
Khail: “Oltre il deserto ci
Sarà il sole, ma è un sole che ancora
non vediamo”. Giovanni Mantovani
(direttore Vinitaly): “Stanno affacciandosi
altri protagonisti, Australia...
Sud America..., e per la prima
volta l’Europa vede la sua fetta
di mercato restringersi. Non è solo
una questione di possibilità economiche,
ma anche di cultura del vino
che i giovani non hanno”. Gianni
Zonin, produttore e banchiere:
“La risposta per noi italiani è nei
vini autoctoni, in quelle uve che sono
solo nostre perché se insistiamo
con i vari chardonnay, quelli
del sud del mondo costano meno”.
Piero Antinori, produttore e presidente
dell’Istituto del vino italiano
di qualità: “Rispetto ad altri beni, il
vino ha il vantaggio di poter essere
conservato per essere rivenduto in
momenti migliori. Non è vero che
“nulla sarà come prima”, almeno
per chi lavora seriamente. La crisi
servirà invece a fare pulizia di tanti
improvvisatori, oltre a obbligare
tutti a una maggiore efficienza”.
In tal senso, a Vinovip si sono
sprecati gli inviti a una maggiore
attenzione ai canali web, sia comunicativi
che di vendita. Alessandro Regoli, direttore di Wine News:
“Il mondo del vino ha bisogno di
un profondo rinnovamento: commerciale,
di marketing e di comunicazione.
In tal senso internet è un
veicolo prezioso per raggiungere i
consumatori”.
Ma il vero ostacolo è in casa ed è
Quella campagna per portare il tasso
alcolico di chi è al volante a zero,
contro l’attuale 0,5. Il ministro
Luca Zaia, strenuo difensore dei
due bicchieri di vino a pasto, è visto
come un eroe. Mancano purtroppo
voci altrettanto forti all’interno
del mondo produttivo, sulla
difensiva perché è facile fare demagogia
a livello di consumi alcolici.
Peccato perché le belle storie abbondano,
come quella della Pattuglia
acrobatica, una dozzina di
sommelier, responsabile Luca Castelletti dell’enoteca Il Ponte a Ponte
San Pietro (Bergamo), pronti a
riempire i calici ovunque vi sia bisogno
di professionalità estrema.
Un dato: nelle due degustazioni al
Miramonti hanno usato 3.500 bicchieri
in meno di tre ore.

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