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“IL GOVERNO NON HA COMPRESO LA REALE PORTATA DEI PROBLEMI DELLE IMPRESE AGRICOLE”: COSI’ LA CIA PREPARA LA SUA MOBILITAZIONE DI FRONTE AD UNO DEI MOMENTI PIU’ DIFFICILI DELLA STORIA DELL’AGRICOLTURA ITALIANA

“Davanti ad una crisi che diventa ogni giorno più difficile e complessa, e, soprattutto, davanti al disinteresse del Governo che non ha compreso la reale portata dei problemi delle imprese agricole, non possiamo che riprendere la mobilitazione sull’intero territorio nazionale”: ad annunciarlo è il presidente della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori Giuseppe Politi, evidenziando le gravi questioni che assillano l’agricoltura italiana.

“Le imprese - sottolinea - devono fronteggiare una situazione pesantissima: i costi produttivi sono arrivati a livelli insostenibili, gli oneri sociali sono sempre più gravosi, mentre i prezzi sui campi continuano a scendere in maniera preoccupante e gli adempimenti burocratici creano non poche difficoltà. I redditi, nonostante la crescita del 2008, scontano i crolli registrati negli ultimi anni. Le risposte del Governo sono state parziali, riduttive o sbagliate. La proroga di tre mesi degli sgravi contributivi Inps serve a poco. Non è stato rifinanziato il Fondo di solidarietà contro le calamità naturali. Non solo. Sul settore pende ancora la “spada di Damocle” dell’Ici per i fabbricati rurali che può divenire una pericolosa mina vagante per tantissimi imprenditori agricoli”.

“Insomma - prosegue Politi - siamo in presenza di molti problemi irrisolti e il governo non si è attivato per venire incontro alle esigenze degli agricoltori. Mancano misure adeguate, coraggiose e mirate nei confronti di un’agricoltura che sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua storia recente. Per questo rinnoviamo il nostro appello affinché vengano adottati provvedimenti straordinari in grado di ridare slancio e vigore all’azione e all’impegno degli imprenditori agricoli. Come si stanno trovando i fondi per il settore dell’auto, anche per l’agricoltura occorre individuare le risorse indispensabili per un settore in tracollo con la chiusura di migliaia di imprese, soprattutto quelle che operano nelle zone di montagna e nei terrori svantaggiati. L’imperativo, quindi, è fare presto e bene”.

“La ripresa della nostra mobilitazione - avverte il presidente della Cia - che si è sviluppata in tutto il territorio lo scorso novembre, culminando con la grande iniziativa a Roma in piazza Montecitorio davanti alla Camera dei deputati, risponde, dunque, all’impellente necessità di dare immediate e concrete risposte agli imprenditori agricoli, che non possono continuare ad operare sotto il peso opprimente dei costi e degli oneri sociali e con la mancanza di reali supporti come quello dei finanziamenti contro le calamità naturali. I danni del maltempo dei giorni scorsi ne sono la prova eloquente. Ancora non abbiamo deciso le modalità della nostra mobilitazione, che compete agli organismi competenti della Confederazione, ma, fin da adesso, posso assicurare che le nostre iniziative saranno incalzanti e determinate, proprio perché il settore ha bisogno di misure incisive al fine di dare agli imprenditori quelle certezze e quelle prospettive che oggi mancano”.
“Comunque - conclude Politi - le nostre richieste non riguardano solo l’emergenza. Quello che sollecitiamo è un nuovo progetto di politica agraria. E questo deve essere il compito della Conferenza sull’agricoltura e lo sviluppo rurale che va svolta in tempi rapidi. Di qui la nostra sollecitazione al Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia affinché sia coerente e mantenga l’impegno di avviare i lavori preparatori della Conferenza”.

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