Il grande vino italiano torna protagonista a New York: nella Grande Mela, dal 14 al 17 maggio alla Hall des Lumières, sarà di scena “Vinous Icons Italy”, il nuovo evento firmato dalla rivista guidata dal wine critic Antonio Galloni, dedicato esclusivamente al Belpaese. Nei calici, in ogni giorno dell’evento, grandi vini in degustazione di alcune delle più rappresentative cantine tricolore, da Masciarelli dall’Abruzzo a Hofstätter dall’Alto Adige, da Ca’ del Bosco dalla Franciacorta a Quintodecimo e San Salvatore 1988 dalla Campania, da Braida di Giacomo Bologna, Cavallotto, Contratto, Fiorenzo Nada, La Spinetta, Prunotto e Travaglini dal Piemonte a Brigaldara, Masi, Speri e Zenato dalla Valpolicella, da Nino Franco per il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, a Marchesi Antinori, Bibi Graetz, Tenuta di Ghizzano e Tenuta di Trinoro dalla Toscana, da Tenuta San Guido e Grattamacco da Bolgheri a Dievole, Monteraponi, San Felice e Tolaini dal Chianti Classico, da Castello Romitorio, Casanova di Neri, Fuligni, Gianni Brunelli - Le Chiuse di Sotto, Il Marroneto, Poggio di Sotto ed Uccelliera del Brunello di Montalcino, a Cantine Dei del Vino Nobile di Montepulciano, dalla Famiglia Cotarella per l’Umbria e non solo, a Umani Ronchi dalle Marche, da Donnafugata e Planeta per la Sicilia ad Argiolas per la Sardegna (qui l’elenco completo dei vini al centro del walk around tasting, con ciascuna cantina presente con due etichette raccontate direttamente dai proprietari e manager).
Ma tanti saranno i momenti di approfondimento dedicati ad alcune griffe di assoluto valore dell’Italia del vino, selezionate dal magazine guidato da Antonio Galloni. Si parte il 14 maggio con una grande verticale di Barolo firmata Cavallotto, condotta da Galloni e dal produttore Alfio Cavallotto, che partirà con il Barolo Bricco Boschis 1967 per proseguire con tante annate del Barolo Riserva San Giuseppe (1985, 1990, 1996, 1997, 1999, 2000, 2001, 2004, 2008, 2010, 2013, 2016 e 2019). Il 15 maggio sotto i riflettori un pezzo di storia del Chianti Classico, Monteraponi, con il Chianti Classico 1988 e 2021, il Chianti Classico Riserva il Campitello 2015, 2018 e 2020, e ancora il Chianti Classico Gran Selezione Bragantino 2019 e 2020, passando per il Toscana Igt Baron’Ugo 2016 e 2019, ma anche per il Trebbiano 2014 e 2018. Nello stesso giorno (solo su invito), il protagonista assoluto sarà uno dei grandi alfieri di casa Antinori, il Solaia, con la verticale, tutta in magnum, guidata dall’ad Renzo Cotarella, con le annate 1994, 1997, 2004, 2007, 2010, 2015, 2021 e 2022.
Il 16 maggio spazio ad un altro mito del vino italiano, il Sassicaia della Tenuta San Guido, con Priscilla Incisa della Rocchetta a guidare una verticale, anche questa tutta in magnum, di annate che partono dalla mitologica 1985 fino alla 2021, passando per 1991, 1997, 1999, 2003, 2008, 2011, 2013 e 2016; poi focus sulle “Icons of Montalcino”, con la celebrata annata 2016 del Brunello di Montalcino, raccontata da Eric Guido attraverso i vini di cantine come Caprili, Casanova di Neri (con il Cerretalto), Castiglion del Bosco, Cupano, Fuligni (con la Riserva), Gianni Brunelli - Le Chiuse di Sotto, Il Marroneto, La Magia (con il Ciliegio), Le Potazzine, Livio Sassetti, Poggio di Sotto e Uccelliera. E ancora, sempre il 16 maggio, un altro “special event” avrà per protagonista una delle cantine gioiello della Franciacorta, Ca’ del Bosco, con il suo fondatore, Maurizio Zanella, per una grande verticale di uno dei vini icona della tenuta, l’Annamaria Clementi, un viaggio lungo 35 anni nella spumantistica Metodo Classico, con le annate 1980, 1986, 1993, 1996, 2001, 2009, 2010, 2011, 2013 e 2015.
Non meno interessante il programma del 17 maggio. Si parte con il seminario dedicato ai bianchi icona dell’Italia del vino, con i vini di Cantina Kurtatsch (Sauvignon Kofl 2022), Donnafugata (Ben Ryé 2022), Graziano Prà (Soave Classico Monte Grande 2021), Il Colombaio di Santa Chiara (Vernaccia di San Gimignano L’Albereta Riserva 2021), Joaquin (Fiano Della Stella Riserva 2021), Planeta (Chardonnay Didacus 2021), Quintodecimo (Grande Cuvée Luigi Moio 2022), San Salvatore 1988 (Fiano Pian di Stio 2021), Suavia (Soave Classico Monte Carbonare 2020), Tenuta J. Hofstätter (Gewürztraminer Vigna Castel Rechtenthal 2022) e Tiberio (Trebbiano d’Abruzzo Fonte Canale 2021). E si continua con il seminario sulle icone del Barbaresco, con cantine come Fiorenzo Nada (Barbaresco Rombone 2021), Giuseppe Cortese (Barbaresco Rabajà 2021), La Spinetta (Barbaresco Starderi 2021), La Spinona (Barbaresco Ronchi Vecchie Viti 2020), Lodali (Barbaresco Riserva Rocche Massalupo 2020), Marchesi di Grésy (Barbaresco Riserva Camp Gros 2020), Paitin (Barbaresco Riserva Vecchie Vigne 2021) e Prunotto (Barbaresco Bric Turot 2021). Per un grande wine show, con l’Italia protagonista.
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