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IL GURU DI SLOW FOOD, CARLO PETRINI: “PORTEREMO FILOSOFIA SLOW FOD NEI NEGOZI”

Il vulcanico fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, a pochi giorni dal “Salone del Gusto” 2002 (a Torino, dal 24 ottobre: ci sarà anche il Premio Slow Food per la difesa della biodiversità, che sarà assegnato a 13 “pacifici guerrieri” scelti fra 180 candidati, tutte persone “in lotta per la salvaguardia di cibi e produzioni alimentari in via di scomparsa”), lancia un nuova idea: “portare anche dentro i negozi la filosofia slow nata a Bra (Cuneo) e in pochi anni esportata in tutto il mondo”. L’esperimento partirà da Torino, coinvolgendo 50 esercizi. Per realizzarlo Petrini ha già ottenuto la collaborazione della Camera di Commercio e dei Commercianti. L’idea è semplice, ma rivoluzionaria: intervenire nel meccanismo oggi inceppato della trasmissione del mestiere da maestro ad allievo, favorendo, con corsi di formazione e aiuti economici, i giovani che vogliono rilevare le attività di storiche gastronomie, pasticcerie, gelaterie e panetterie. In questo modo si salverebbero locali storici destinati alla chiusura, così come i “Presidi del gusto” lanciati nell’ ‘88 hanno salvato in Italia oltre cento preziose produzioni agroalimentari di nicchia. “La trasmissione dei saperi di padre in figlio è finita - spiega Petrini - o si inventa qualcosa di innovativo oppure finiamo tutti al supermercato e non se ne parla più. Dobbiamo difendere le professionalità che rischiano di andare perdute così come si difendono i beni dell’arte. Il meccanismo richiede tempo e per vedere i risultati ci vorranno anni, ma questa è la nostra filosofia per conservare la memoria storica di un territorio. Se no si fa soltanto un’operazione di marketing”.

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