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IL LAVORO DEI SOGNI PER I PROPRI FIGLI? SECONDO L’85% DEI GENITORI È IN AGRICOLTURA. MAMME E PAPÀ CONSIDERANO IL SETTORE AGRICOLO DI PRIMARIA IMPORTANZA CON UN’ALTA PRODUZIONE DI VALORE SOCIALE E NON SOLO MERA FONTE DI REDDITO. COSÌ COLDIRETTI/SWG

L’85% dei genitori italiani consiglierebbe ai propri figli un futuro lavorativo-professionale in agricoltura. Mamme e papà considerano quello agricolo, un settore di primaria importanza con un’alta produzione di valore sociale e non solo una mera fonte di reddito. Parola di una ricerca Coldiretti/Swg, presentata oggi all’Assemblea Coldiretti Giovani Impresa, di scena a Bologna

D’altronde, sottolinea Coldiretti, la fiducia in questo settore è fondata sui numeri: le aziende guidate da giovani, secondo i dati dell’associazione registrano un livello di fatturato del 79% maggiore rispetto alla media e il 55% di occupati in più. Secondo i numeri elaborati dalla Coldiretti su dati Istat, i giovani under 40 che lavorano nelle oltre 450.000 aziende delle sette regioni sono 117.000, un terzo (33%) dei quali sono titolari di azienda. In Emilia Romagna i giovani under 40 occupati in azienda sono 17.901, il 31% dei quali titolari delle proprie aziende.

“Il risultato della ricerca - spiega il delegato nazionale Codiretti Giovani Impresa, Vittorio Sangiorgio - é una grande provocazione se pensiamo che siamo nel 2013: sarebbe la risposta più scontata se ci trovassimo nell’Italia del Dopoguerra quando era addirittura banale pensare che un figlio rimanesse nei campi. Invece, vedere nel 2013, in quella società che si proietta esclusivamente sul web, che un genitore consiglia al proprio figlio di investire in agricoltura o entrare in agricoltura e nell’agroalimentare ci dice due cose: la prima che l’agroalimentare è l’unica strada, l’unica traiettoria di futuro che, in questo istante, l’Italia può costruire; la seconda è che l’agroalimentare, è l’unico settore, e ce lo dicono i dati, che sta creando occupazione, fiducia. Infatti - conclude Sangiorgio - l’agroalimentare è il 15% del Pil di questo Paese, se lo leghiamo al turismo, alla cultura e all’ambiente in una chiave moderna è qui che troviamo la strada per dare ai nostri figli quell’Italia da cui oggi, spesso, un giovane va via”.

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