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VERSO IL FUTURO

Il manifesto del “Wine Generation Forum” per il vino di domani, secondo giovani produttori e manager

Nel documento al Merano Wine Festival: coesione tra Consorzi e imprese, investimenti su digitale e nuovi linguaggi e sostenibilità
GIOVANI, vino, WINE GENERATION FORUM, Italia
Il Manifesto del Wine Generation Forum

La coesione tra produttori e Consorzi, la revisione del sistema delle Denominazioni, gli investimenti sul digitale, l’e-commerce e sui nuovi linguaggi, tra tecnologia e vino, e la necessità di arrivare ad uno standard unico sulla sostenibilità: sono la priorità indicate dai “Millennials” ai vertici delle cantine italiane per affrontare ed anticipare le sfide del settore per il futuro, nel “Manifesto” del “Wine Generation Forum”, presentato al Merano Wine Festival. “Un manifesto che è il punto di arrivo di un percorso e l'inizio di un altro, che vedrà le aziende in campo per affrontare le sfide di oggi e di domani per il vino italiano”, ha detto a WineNews il vice presidente Agivi (Associazione dei Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani di Unione Italiana Vini) Stefano Ricagno.

Un manifesto che si divide in quattro grandi macro aree d’intervento: politico-normativa, commercio, sostenibilità e comunicazione. In particolare, sul tema normativo i giovani del vino hanno espresso l’urgenza di revisionare il sistema delle Denominazioni d’Origine nell’ottica di ridurre i numeri e rendere più efficienti le Denominazioni, oggi considerate molto complesse e poco chiare, e di individuare un ente nazionale che comunichi meglio all’estero il vino italiano e il sistema piramidale delle Denominazioni stesse.

Dal punto di vista commerciale, invece, il Manifesto è intervenuto su più fronti: dall’esigenza di dare vita a marketplace italiani per dare spazio anche alle piccole imprese vitivinicole alla necessità di rivedere la norma sulle franchigie a livello europeo, uniformando l’e-commerce al commercio tradizionale, fino alla formazione specializzata del personale in sala per potenziare il fondamentale canale Horeca.

Nel documento emergono anche alcune urgenze rispetto al tema della sostenibilità, come ad esempio quella di istituire vere e proprie scuole per la formazione dei tecnici che fanno assistenza vinicola, ma anche di comunicare meglio l’importanza di un confezionamento sostenibile dei prodotti e di sensibilizzare maggiormente la cittadinanza sulla tutela del territorio, proprio come accade già per aria e acqua, ma soprattutto quella di arrivare ad uno standard nazionale unico di certificazione.

L’ultimo tema trattato riguarda invece la comunicazione, da implementare attraverso le opportunità concesse dalle nuove tecnologie (social, app, blog, etc) ma senza incorrere nell’autoreferenzialità e in tecnicismi incomprensibili per i non addetti ai lavori. Da qui l’importanza di selezionare il giusto mezzo di comunicazione e affidarsi a professionisti specializzati nei diversi mezzi a disposizione. Per finire, è emersa la volontà di legare il vino alla terra, alla cultura, alla moda e a tutte le eccellenze del made in Italy per offrire nuove opportunità comunicative al settore, anche in ottica di fidelizzazione del consumatore.

Punti chiave che ora le cantine, guidate da giovani produttori e manager, sono chiamate a tradurre in azioni concrete.

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