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MERCATO SECONDARIO

Il mercato dei fine wine non esce dal guado: a maggio, il Liv-ex 1000 perde il 2,4%

Il Barolo Monfortino Riserva 2013 di Giacomo Conterno tra i top performer, l’Italy 100 limita i danni: -0,6% a maggio e -2,1% da inizio 2023
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Giacomo Conterno, Docg Barolo Monfortino Riserva 2013

Parlare di profondo rosso sarebbe esagerato, ma il mercato dei fine wine, a maggio, continua a dare segnali decisamente negativi, con il Liv-ex 100l’indice che analizza l’andamento dei prezzi dei 100 vini più ricercati sul mercato secondario (tra cui il Barolo 2017 di Bartolo Mascarello, il Barolo Falletto Vigna Le Rocche Riserva 2016 di Bruno Giacosa, il Barbaresco 2018 di Gaja, il Barolo Monfortino Riserva 2013 e 2014 di Giacomo Conterno, il Masseto 2018 e 2019 e l’Ornellaia 2019 di Frescobaldi, il Brunello di Montalcino 2017 di Poggio di Sotto, il Sassicaia di Tenuta San Guido 2017, 2018 e 2019, il Solaia 2019 ed il Tignanello 2018 e 2019 di Antinori e il Redigaffi 2019 di Tua Rita), che perde il 2% su maggio 2022 ed il 3,3% da inizio anno. 

Allargando l’analisi al Fine Wine 1000, che raccoglie le 1.000 etichette più scambiate da ogni angolo del mondo, l’andamento è persino peggiore, con un calo del -2,4% a maggio e del -4,8% da inizio 2023. In negativo anche il Bordeaux 500, in calo a maggio del -1,3% e da inizio anno del -2%, con la campagna en primeur dell’annata 2022 (ne abbiamo scritto qui), celebrata dalla critica e dai wine merchant, che non sembra aver sortito effetti sull’andamento delle quotazioni. Performance negativa anche per l’Italy 100, che, però, limita i danni, con un calo del -0,6% a maggio e del -2,1% da inizio anno. 

Tornando al Liv-ex 100, sono ben 79 le etichette che segnano un calo, e appena 21 quelle che hanno visto crescere le proprie quotazioni: tra queste, dietro a La Tache 2018 di Domaine de la Romané Conti (+10,6% nel mese di maggio), spicca il Barolo Monfortino Riserva 2013 di Giacomo Conterno, scambiato a 9.000 sterline a cassa (+6,3% su aprile e +13,5% da inizio anno). Sul terzo gradino del podio il Comtes de Champagne Blanc de Blancs 2011 di Taittinger (+5,4% a maggio).

Chiudono in territorio positivo anche il Sassicaia 2018 di Tenuta San Guido, alla posizione n. 5, con una quotazione di 2.400 sterline a cassa (+3% a maggio e +3,8% da inizio 2023), l’Ornellaia 2019, a quota 1.780 sterline a cassa (+2,8% a maggio e +3,6% da inizio 2023), il Sassicaia 2019 di Tenuta San Guido, a 2.600 sterline a cassa (+2,1% a maggio ma -3,7% da inizio 2023), il Barolo 2017 di Bartolo Mascarello, a 2.218 sterline a cassa (+1,5% a maggio e -3,4% da inizio anno), ed il Solaia 2019 di Antinori, a 2.622 sterline a cassa (+0,4% a maggio e -2,4% da inizio anno). 

Il quadro che emerge, in definitiva, è decisamente variegato, perché ogni territorio ha etichette in territorio positivo e negativo e, soprattutto, non c’è nessun indice capace di sovvertire la tendenza negativa. Il Burgundy 150, infatti, segna un calo del -2,7% a maggio e del -5,7% da inizio anno, lo Champagne 50 - dopo un 2022 di grandissima crescita - perde un altro 2,1%, segnando da inizio anno il -9,1%, il Rhone 100 addirittura il -6,3% a maggio ed il -12,3% da inizio 2023, ed il Rest of the World 60 che segna il -3,3% a maggio ed il -6,7% da inizio anno.

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