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Il Messaggero

Vino, cancellati dall’Europarlamento i riferimenti al cancro sulle etichette … Passa la linea dell’Italia evitata in extremis la penalizzazione di un settore che vale 12 miliardi… Il voto a Strasburgo è arrivato solo in serata, ma già al mattino era chiaro che la Plenaria del Parlamento Europeo non avrebbe criminalizzato (e penalizzato) il consumo di vino approvando la relazione della commissione Beca sulla lotta al cancro, cosi com’era stata proposta. Se nelle settimane scorse erano stati solo i parlarmentari Italiani a opporsi a nuove forme di proibizionismo a presunta tutela della salute, ieri già alla prima votazione più del 60% dei deputati presenti hanno approvato i quattro emendamenti proposti da 150 eurodeputati italiani. Le raccomandazioni del Parlamento sulla lotta al cancro non avrebbero quindi contenuto frasi generiche sul consumo dannoso del vino, prescindendo dalle quantità. Bocciate anche le idee di etichettare le bottiglie di vino con scritte tipo “nuoce gravemente alla salute” (come nei pacchetti di sigarette) e di vietare alle aziende del settore di fare pubblicità o sponsorizzare eventi sportivi (tranne se riservati a bambini). Evitato anche il suggerimento di aumentare le tassazioni nazionali sui prodotti alcolici. Tutte proposte che avrebbero penalizzato un settore che solo in Italia vale 12 miliardi di euro e conta 1,3 milioni di addetti. Si spiega cosi l’ampio consenso agli emendamenti italiani anche da parte di molti deputati francesi, oltre che di Germania. Spagna, Portogallo, Grecia. “Le nostre correzioni- ha commentato a Winenews Paolo De Castro (Pd), primo firmatario degli emendamenti assieme a Herbert Dorfmann della Südtiroler Volkspartei-evitano interpretazioni che possiamo definire talebane, ribadendo che la lotta al cancro va fatta, ma in modo intelligente”. Nel dossier preparato dall’Unione italiana Vini, veniva anzi segnalato “il paradosso dei nuovi dogmi alimentari che si scontrano con i dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità sull’aspettativa di vita Svizzera, Spagna, Italia e Francia - tra i principali consumatori di vino -sono nella top 5 europea per longevità”. “Ha prevalso il buonsenso”, ha affermato il presidente della Federazione vino di Confagricoltura, Federico Castellucci.
Per Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, “il Parlamento Europeo ha salvato quasi diecimila anni di storia del vino”. “È fondamentale - precisa però Giorgio Mercuri, presidente di Alleanze cooperative - rimanere vigili, perché la Commissione ha messo a punto politiche che avranno un impatto non trascurabile sulle nostre flliere, dal vino alle carni rosse”. A preoccupare in particolare è la scadenza di giugno quando dovrà adottare un sistema dl etichettatura dei prodotti alimentari. In competizione sono il Nutriscore, il semaforo già in uso in Francia che giudica un cibo prescindendo dalla quantità (cosi la Coca Cola risulta meno dannosa dell’olio d’oliva), e il Nutrinform proposto dall’Italia che valuta il valore del singolo ingrediente all’interno di un pasto e di una dieta. “Serve educazione alimentare”, afferma Franco Verrascina, presidente di Copagri. “Il faro- secondo Dino Scanavino, presidente di Cia - deve essere sempre la nostra Dieta Mediterranea, patrimonio dell’Unesco”. “È uno scontro tra visioni opposte - afferma Luigi Scordamaglia. consigliere delegato di Filiera Italia - tra chi è a favore di una alimentazione omologata e chi invece vuole una dieta alimentare basata su moderazione, equilibrio, eccellenza e tradizione”. “Intanto - svela l’eurodeputato di Forza Italia Salvatore de Meo - abbiamo evitato che già oggi la relazione sul cancro contenesse un riferimento al Nutriscore francese”.

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