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IL MESSAGGERO

I “magnifici dieci dell’Italia del vino” di WineNews. E dalla Liguria un Pigato morbido e corposo ... Brunello, Chianti Classico, Barolo, Amarone, Barbaresco, Sassicaia, Barbera d’Alba, Sagrantino, Morellino, Bolgheri. Questi i “magnifici dieci d’Italia", almeno secondo il sondaggio promosso da Wine News (www.winenews.it): sito web aggiornatissimo che, oltre a tenere informati utenti e addetti ai lavori sulle novità e sui commenti che ruotano attorno a Bacco, ha voluto appunto raccogliere le preferenze degli enonauti riguardo la produzione dello Stivale. Alla fin fine, i nomi sono quelli che sempre ricorrono anche sulle pagine delle diverse guide presentate in questi giorni (curioso notare come il Sassicaia sia da molti appassionati ancora differenziato dalla doc di Bolgheri, a cui invece appartiene già da qualche anno). Il primo commento inevitabile, però, visti i risultati (precisando che l’82% di contatti è stato effettuato da uomini, il 54% dei partecipanti ha età media compresa tra i 30 e i 45, l’85% è in possesso di diploma di scuola superiore o di laurea, il 91% frequenta con assiduità le enoteche, e solo il 5% considera il vino un accessorio per l’abbinamento), è relativo alla mancanza di vini bianchi, tra questi capifila della nostra enologia (il Greco di Tufo è soltanto undicesimo). A conferma del successo crescente che negli ultimi anni i rossi hanno conseguito sulle nostre tavole, grazie anche alle vicende del resveratrolo. E’ forse per questo che un territorio “bianchista" come la Liguria è da molti considerato, erroneamente, come la Cenerentola dell’enologia italiana. Infatti, anche sommando tutti i vini premiati dalle pubblicazioni in uscita, la regione si colloca purtroppo all’ultimo posto: probabilmente per via di una viticoltura eoicamente difficile, e per questo talvolta foriera di prodotti qualitativamente altalenanti. Però alcuni punti fermi reggono stabilmente: come il Pigato della Riviera di Ponente 2001 della Cascina Feipu (10-11 euro), la storica cantina di Pippo Parodi, oggi coadiuvato da figlia e genero. Visivamente paglierino, il vino propone al naso sentori erbacei e di fiori d’acacia uniti a ricordi di mela, agrumi e pesca. In bocca è morbido, di buon corpo e discreta persistenza. Perfetto su pesci di ogni tipo come sulle creme di legumi, meglio se abbinate a dei buoni crostacei.

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