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“Il Ministero dell’Agricoltura diventerà Ministero dell’Agroalimentare, centrale per il sistema Paese”. Così il Premier Matteo Renzi. Il Ministro Martina: “svolta utile e naturale”. Focus: 6 miliardi di credito dal protocollo con Intesa San Paolo

Non Solo Vino
Il Ministro Martina e il Premier Renzi

“Con i decreti Madia, il Ministero dell’Agricoltura prenderà il nome di Ministero dell’Agroalimentare, che è un Ministero centrale nello sviluppo e nell’identità del sistema Paese”: così il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, nella firma del protocollo di intesa tra Ministero e Intesa San Paolo, a Palazzo Chigi, mette a disposizione 6 miliardi di credito, in tre anni, per il settore agroalimentare. “Sono contento che il 2016 possa essere fino in fondo l’anno di questa svolta utile - ha detto, all’Ansa, il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina - il passaggio al Ministero dell’Agroalimentare italiano è il nostro approdo naturale per valorizzare al massimo la spinta di Expo - aggiunge Martina - stiamo parlando di un lavoro strategico per il Paese”. Strategico come il credito alle imprese, al centro del protocollo che Martina ha firmato insieme al consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, “il cui obiettivo - aggiugne il Ministro - è favorire gli investimenti nel settore, specializzare il credito in un settore che ha esigenze specifiche e semplificare il rapporto tra credito e imprese”, e che servirà a centrare i 50 miliardi di euro di export nel 2020.
“L’impegno - ha ricordato Renzi - è ambizioso: 36 miliardi di euro di export nell’agroalimentare è poco ancora, anche se Martina mi starà odiando - ha scherzato il premier - perché è il record assoluto fatto dall’Italia. Dobbiamo però arrivare a 50 miliardi, perché non è possibile che l’Italia con le sue caratteristiche non riesca ad arrivare a quei risultati. Ci vorrà qualche anno ma ci arriviamo. E si può tornare a creare posti di lavoro in agricoltura: sono 20.000 i posti in più nel primo semestre 2015, ancora poco rispetto a quel che possiamo fare”.
“Chiedo a tutti gli operatori del settore di non mollare un minuto - ha affermato Renzi - nel mondo così complesso c’è un disperato bisogno d’Italia e l’Italia c’è, con i suoi valori ma anche con un settore chiaro come l’agroalimentare, che vede ad esempio gli Stati Uniti come “Paese emergente” per l’export italiano”. Il Governo sosterrà questo sforzo anche con una missione di sistema a marzo, ha sottolineato, Renzi, ma le aziende “devono fare più sistema. L’Italia c’è, l’agricoltura e l’agroalimentare non sono il passato di questo Paese, ma la pagina più bella che è ancora da scrivere e che scriveremo. E questa è una eredità di Expo che può stare in piedi solo se accanto all’impegno delle donne e degli uomini che fanno impresa e lavoro sul territorio c’è un sistema del credito che funziona”.
Renzi racconta anche un aneddoto che risale alla cena del vertice sul clima di Parigi del 2015. “Al Cop 21, al momento del brindisi con Hollande, Merkel, Obama, col mio formidabile francese dico: “Come è buono questo vino italiano”. E ovviamente era francese. Hollande mi ha risposto con una battuta: “non è italiano, è francese. È più caro”.
Non ha detto che è più buono, ha detto che è più caro. Magari davanti alla stampa avrebbe detto che era anche più buono, ma non è vero. Per essere cortesi possiamo dire che valgono almeno lo stesso” ...

Focus - Il protocollo tra Ministero delle Politiche Agricole e Intesa San Paolo
6 miliardi di euro in 3 anni di credito dedicato per l’agroalimentare, per 10 miliardi di euro di investimenti potenzialmente attivabili e 70.000 nuovi posti di lavoro stimati: ecco gli “high lights” del protocollo di intesa, firmato dal Ministero delle Politiche Agricole e Intesa San Paolo, che, spiega una nota del Ministero, “prevede innanzitutto l’attivazione di un plafond di investimenti dedicato da 6 miliardi di euro in tre anni per il finanziamento di imprese e filiere produttive, oltre a servizi finanziari ad hoc per le esigenze dell’attività agroalimentare. Con il Protocollo sono inoltre potenziati gli strumenti di garanzia, e si istituisce un programma formativo per gli imprenditori agricoli. Attraverso una filiera creditizia dedicata, un team centrale e una rete di specialisti territoriali di Intesa Sanpaolo, con il sostegno del Ministero, delle associazioni e degli enti locali, si garantisce poi il supporto finanziario e consulenziale alle imprese agricole”.
L’obiettivo principale, dunque, è quello di semplificare l’accesso al credito per le aziende dell’agroalimentare italiano. L’intento è quello di incrementare l’internazionalizzazione e valorizzare gli investimenti nelle filiere produttive, con un primo ambito di azione relativo al settore zootecnico e a sistema lattiero-caseario nazionale, ma le misure previste dall’accordo sono finalizzate aanche sostenere inoltre investimenti su temi chiave per il futuro del comparto come l’innovazione tecnologica, favorendo la nascita di start up, la digitalizzazione e l’e-commerce.
“Dopo un 2015 molto positivo - ha dichiarato il Ministro Martina - l’agroalimentare italiano può ancora accelerare. Vogliamo sostenere la crescita delle imprese e la creazione di nuova occupazione, e per questo servono investimenti, credito e un rapporto più semplice tra banche e imprese. L’accordo che presentiamo oggi con Intesa Sanpaolo rappresenta un tassello importante della strategia a sostegno di un settore che si sta dimostrando sempre più centrale per l’economia italiana. È significativo che uno dei principali istituti bancari del Paese metta a disposizione, nei prossimi 3 anni, 6 miliardi di euro di credito dedicato per le aziende del settore. Un’iniezione di liquidità e fiducia che può contribuire al raggiungimento di obiettivi concreti come l’aumento degli occupati, la crescita dell’internazionalizzazione, il supporto agli investimenti soprattutto sul fronte dell’innovazione e per il ricambio generazionale. Si tratta di un modello di lavoro che rilancia anche la specializzazione del credito agrario e che vorremmo rafforzare ancora, estendendolo nei prossimi mesi ad altri istituti. Il Governo continua il suo impegno al fianco delle imprese dell’agroalimentare, dopo aver approvato la Legge di Stabilità più agricola degli ultimi anni, con 800 milioni di euro di investimenti del Governo e un taglio di tasse di oltre il 25% che non ha precedenti negli ultimi anni”.

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