La "maggior parte dei pomodori che consumate sono cinesi, diluiti in acqua" e "coltivati in lager politici". Lo ha reso noto il ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno.
Parlando del recente provvedimento interministeriale che ha varato l'etichettatura obbligatoria per le confezioni di passate di pomodoro dove si attesti la provenienza del prodotto, Alemanno ha precisato che dei pomodori provenienti dalla Cina non si conoscono "gli standard alimentari" e che, coltivati nei lager politici, sono il frutto del lavoro "dei ragazzi di Tienanmen e di altri epurati".
Alemanno ha escluso l'idea di realizzare "mercati chiusi e bloccati", ma ha sottolineato che é necessaria la "reciprocità" che significa anche "rispetto dei lavoratori e delle norme di sicurezza". Il rischio di un mercato libero senza protezioni è che "l'Italia scenderà" al livello della Cina, "come qualità della vita, ricchezza" ed altri parametri.
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