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IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE GALAN TESSE LE LODI DELLA COOPERAZIONE IN AGRICOLTURA:”UN PUNTO DI FORZA DEL NOSTRO SISTEMA ECONOMICO, PER PRESENZA NELL’EXPORT ALIMENTARE, NELLA GESTIONE DELLA PRODUZIONE E NELLA TRASFORMAZIONE DEI PRODOTTI”

“La cooperazione italiana conta molto nell’insieme del sistema agroalimentare. Alcuni numeri spiegano come meglio non si potrebbe che cosa significhi oggi Confcooperative: più di 20.000 le cooperative, oltre 3 milioni i soci, 62 miliardi e mezzo di euro il fatturato. E se guardiamo ai soli numeri della cooperazione agricola, le componenti cooperative in questo settore rappresentano il 24% del fatturato del comparto alimentare e il 35% dell’intera produzione. Parliamo di cooperative che contribuiscono all’eccellenza del Made in Italy, e questo spiega un fatturato annuo di 32 miliardi di euro. In breve, voi rappresentate un effettivo punto di forza del nostro sistema economico, un punto di forza dato dalla vostra forte presenza nell’export alimentare o nella gestione della produzione oppure nella trasformazione dei prodotti. Infatti, come si legge in un rapporto di Fedagri, tutto ciò è stato reso possibile grazie ad una progressiva crescita dimensionale delle imprese cooperative”. Così il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari Forestali, Giancarlo Galan, nell’assemblea nazionale di Confcooperative.

“Non credo spetti al Ministro esprimere pareri o giudizi su modifiche o aggiustamenti normativi che riguardano la governance delle vostre strutture - ha continuato Galan - ma ciò che so di sicuro è che anche il sistema cooperativo si aspetta che venga migliorato l’accesso al mercato, che sia ridotto di molto il peso opprimente della burocrazia, che sia favorito l’accesso al credito e contenuto il costo della manodopera. Ciò nonostante, so che assai significative rimangono le differenze e i contrasti con gli altri protagonisti della filiera agroalimentare”.

“Comunque, resta il fatto che il mio è il sogno di un Ministro liberale, di un liberale che crede in un’agricoltura finalmente liberata dai lacci e i lacciuoli di tutte le burocrazie - ha sottolineato il Ministro - sia di quelle nazionali che internazionali, ma soprattutto crede in un’agricoltura capace di essere autonoma in ogni senso, cioè in grado di camminare da sola, grazie alla solidità delle proprie gambe, delle strutture di riferimento, di capacità manageriali e tecniche finalmente autosufficienti”.
“Quella che stiamo vivendo è una crisi che dura già da troppo tempo, ed è per questo motivo che in tutta franchezza mi attendo che - ha proseguito il Ministro Galan - la presente manovra finanziaria arrechi più di un sollievo per l’agricoltura italiana, che da molti anni, da troppi anni, conosce una inarrestabile caduta dei redditi”.

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