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IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE, MARIO CATANIA: “I TEMPI SONO MATURI PER LAVORARE A UN DISEGNO DI LEGGE PER LA DIFESA DEL MADE IN ITALY AGROALIMENTARE”

“La lotta alla contraffazione agroalimentare e al cosiddetto Italian sounding deve essere ancora più incisiva: il lavoro sulla contraffazione nel settore agroalimentare, realizzata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale, mi convincono del fatto che ci siano tutti i presupposti e le condizioni necessari per lavorare a un’ipotesi di disegno di legge a tutto tondo in difesa del Made in Italy”. Così il Ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania, oggi, nel convegno Coldiretti.

“Ci tengo a ribadire che, per il contrasto ai fenomeni di contraffazione, non siamo all’”anno zero”, ma anzi sono stati conseguiti obiettivi fondamentali negli ultimi 20-30 anni, sia a livello nazionale che comunitario. L’Italia vanta una legislazione avanzata e si avvale dell’encomiabile operato di organismi quali il Nucleo antifrodi dei Carabinieri-Nac, il Corpo Forestale dello Stato e l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf). Ma dovendo fare i conti con una realtà estremamente complessa e variegata, dobbiamo mettere in campo delle risposte articolate - ha spiegato il Ministro Catania - per far fronte a illeciti profondamente diversi tra loro. Credo che sia necessario pensare inoltre ad alcune delle proposte emerse oggi come, ad esempio, l’interdizione dall’attività per i soggetti che hanno trasgredito in materia di contraffazione. Una simile misura costituirebbe un deterrente maggiore rispetto, per esempio, alla semplice sanzione pecuniaria. Non possiamo dimenticare che la vera vittima, oltre al consumatore, è proprio l’agricoltore italiano che deve essere messo invece al riparo da questi illeciti”.

Il Ministro Catania ha anche commentato la vicenda della Simest e dell’azienda Lactitalia: “sono convinto che il denaro dei contribuenti italiani non possa essere destinato ad investimenti all’estero per realizzare prodotti che fanno concorrenza ai nostri, comportando effetti negativi sulle imprese italiane e nello specifico su quelle agricole, che già versano in condizioni di grave difficoltà a causa della congiuntura economica. Ho già espresso questa mia posizione al titolare del Ministero dello Sviluppo Economico, Corrado Passera”.

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