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IL MINISTRO ZAIA: “CHIUDERE GI OCCHI SULLA REALTÀ DEL CAPORALATO AL SUD E’ SEGNO DI IMMATURITÀ POLITICA”

“I numeri dell’Inea parlano chiaro: il lavoro degli immigrati nell’agricoltura è evidentemente diverso al Nord rispetto al Sud. Per esempio, in Puglia, i contratti sono irregolari per il 70 per cento. Al Nord invece, stando alla ricerca dell’Istituto, i lavoratori stranieri sono perlopiù regolari e ben pagati, tant’è vero che è proprio nelle regioni settentrionali che la loro presenza è cresciuta maggiormente”. Così il Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia replica alla senatrice Pd Colomba Mongiello sulla questione dell’impiego di lavoratori immigrati in agricoltura.

“Il divario - continua Zaia - è talmente profondo che, mentre in alcune regioni come Veneto, Trentino Alto-Adige ed Emilia Romagna, gli immigrati hanno cominciato a comprare casa, al Sud molti vivono al di sotto delle basilari norme igienico-sanitarie, e con la paga giornaliera ci comprano a malapena il pane. Del resto, il dilagare del caporalato soprattutto nel Meridione non è qualcosa che denunciamo solo noi leghisti! Voler negare questa realtà per fini puramente strumentali è segno di incoscienza e di disamore per la propria terra”.

“Non è certo una novità - ha detto ancora il Ministro - che lo sfruttamento del lavoro avvenga in quelle zone dove più diffusa è l’illegalità. Attaccare il Governo per chiudere gli occhi di fronte a questa realtà denota una certa immaturità politica. Io mi sono limitato a mettere in evidenza questa equazione, e a sottolineare la necessità di introdurre e potenziare i meccanismi di trasparenza, in ogni fase della produzione, come antidoto sia all’illegalità che allo sfruttamento”.

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