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IL MINISTRO ZAIA, IL PD REALACCI E LA QUERELLE DEL PANINO “ITALIANO DOP” DI MC DONALD’S ... IL FATTO - ZAIA SCRIVE AL DIRETTORE DEL “THE GUARDIAN”

Uniti nell’ideale della difesa totale del made in Italy, seppur con metodi diversi, ma divisi, oltre che dai diversi schieramenti politici su fronti opposti, anche da un panino. I due sono il Ministro delle Politiche Agricole, Luca Zaia (Lega), e Ermete Realacci, esponente di spicco del Pd. Il panino in questione è il McItaly, il nuovo must del colosso del fast food Mc Donald’s, prodotto, secondo quanto annunciato, solo con prodotti Dop italiani. “Perché Zaia patrocina McDonald’s?”. Si chiede Realacci. “Quel che desta perplessità è che l’operazione della multinazionale del fast food sia patrocinata dal Ministero delle Politiche Agricole. Un’iniziativa - prosegue Realacci - che oltre ad apparire di dubbia opportunità, fa sorgere qualche incertezza sulla veridicità del messaggio. Il Ministro Zaia, sempre così sensibile a difendere le produzioni agricole made in Italy, è certo che l’hamburger pubblicizzato sia fatto di carne nostrana e che tutti i prodotti che “parlano italiano” di McDonald’s vengano davvero dai nostri campi? È sicuro che il suo Ministero non stia patrocinando una pubblicità ingannevole?”. Pronta la risposta di Zaia: “siamo certi di essere dalla parte dei contadini, dell’agricoltura di qualità e dei ragazzi italiani che, tutti, non solo i figli delle famiglie abbienti, devono poter conoscere i grandi prodotti Dop del nostro Paese. Spiace che un uomo così attento come Realacci si infili nel tunnel un po’ paranoico del nemico a tutti i costi. Noi siamo certamente dalla parte dei difensori del “mangiar lento”, e non abbiamo avuto timore di schierarci con chi teorizzava e praticava lo “slowfood” e la nicchia. Ma sappiamo - che dobbiamo cercare i modi giusti per avvicinare i milioni di ragazzi che frequentano i centri commerciali, la grande distribuzione e il McDonald’s. Inoltre, siamo consapevoli che mille tonnellate di prodotti venduti e 3 milioni di euro di fatturato ogni mese faranno assai bene a chi vive nei campi. Dei sospettosi a tutti i costi, degli ideologi e dei radical-chic ce ne infischiamo”. Poi la telefonata e le spiegazioni. “Sono felice - dice Zaia - del chiarimento con Realacci, che conosco come persona attenta e dal giudizio equilibrato. Nessun sospetto, dunque, ma una legittima domanda cui rispondo volentieri: il senso dell’iniziativa McItaly e che tutti i prodotti siano di assoluta tracciabilità”.

La lettera - Il Ministro Zaia scrive al direttore del “The Guardian”: “Stalin è morto, e non ha mai frequentato McDonald”
“Non mi sono affatto sorpreso dell’articolo pubblicato ieri sul blog del “The Guardian”. Ciò che mi ha stupito è il tono ingiurioso dello stesso, ma l’involgarimento riguarda un po’ tutti, da certa stampa a certa politica”. Comincia così la lettera che il Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia ha scritto al direttore del “The Guardian”, che su uno dei blog ospitati dal sito del giornale on line, commentava l’operazione McItaly, un panino fatto con soli prodotti Made in Italy e distribuito da tutti i ristoranti McDonald’s.
“La sinistra e i suoi megafoni - prosegue il Ministro nella missiva - continuano ad abbaiare alla Luna, sempre più lontani dai problemi reali e rinchiusi nella loro sterile ortodossia morale, che soffoca qualunque tipo di sviluppo, che impedisce loro di avere una visione chiara e trasparente della realtà. Vogliamo dare a questa sinistra una cattiva notizia: Stalin è morto. E non ha mai frequentato McDonald’s”.
“Lo fanno invece - spiega Zaia - milioni di ragazzi europei. E milioni di agricoltori europei soffrono la più grave crisi economica dopo il 1929. L’operazione McItaly porta nelle tasche di quelli italiani, ogni mese, tre milioni e 448 mila euro di reddito aggiuntivo. E consente a chi frequenta McDonald’s di scegliere un panino sano, fatto con prodotti Made in Italy Dop e Igp”.
“Speriamo che questo li conquisti - conclude il Ministro Zaia - e ci aiuti a convincerli ad abbandonare il junk food in favore di una alimentazione più sana. Siamo convinti di riuscirci. Poi, come i Gesuiti, proveremo anche a ‘convertire gli infedeli’ di sinistra, che mai si sono sporcati le scarpe di terra e che nei supermercati, dopo una quotidiana filippica contro chi vuol fare della qualità un diritto di tutti e non un lusso di pochi, si dirigono direttamente nel reparto Organic Food, con il portafogli gonfio e la coscienza leggera”.

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