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IL PACHINO DELLA DISCORDIA. I PRODUTTORI: AI MEDIA INTERESSANO SOLTANTO LE ESCORT, PER FARCI ASCOLTARE SAREMO COSTRETTI AD ABBASSARCI I PANTALONI IN PIAZZA. DANNO DA 2 MILIONI DI EURO”. IL MINISTRO GALAN: “LA RAI RIPARI CON TRASMISSIONE SU PACHINO”

Non Solo Vino
Il pomodorino di Pachino

“I giornalisti trascurano le vere emergenze del Paese. Ai media interessano soltanto le escort, per farci ascoltare saremo costretti ad abbassarci i pantaloni in piazza”. Così, gridandolo ad alta voce, un produttore di pomodoro di Pachino oggi, in un confronto tra la filiera del celebre pomodoro e i Ministro dell’Agricoltura, Giancarlo Galan, e dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo. Una tensione nata dopo che in una trasmissione Rai la filiera del celebre pomodoro era stata associata alla mafia, con tanto di invito al boicottaggio.

“Uno dei problemi più gravi che colpisce il pomodoro di Pachino - ha detto Galan - è quello della lunghezza della filiera, una questione che penalizza i produttori che non riescono a guadagnare abbastanza rispetto a quanto spendono. Voglio difendere tutti i prodotti Igp e tipici d’Italia allo stesso modo, egualmente intendo tutelare il pomodoro di Pachino come l’asparago di Badoere. Ma perché i produttori del pomodoro di Pachino sono così deboli nelle trattative con i distributori, tanto da non riuscire a spuntare un prezzo più alto nella vendita del loro prodotto? A Pachino sono 900 i produttori, perché solo 140 fanno parte del Consorzio Igp? Per lo Stato è facile promuovere un prodotto tipico quando i produttori sono uniti come nel caso del Parmigiano reggiano, ma diventa più difficile con il pomodoro di Pachino, visto che il consorzio non rappresenta tutti coloro che lo producono”. E sulla questione Rai ha aggiunto: “la tv pubblica rimedi con una trasmissione sul pomodoro di Pachino.

“Una trasmissione non basta, serve un intervento massiccio del Ministero per una campagna pubblicitaria adeguata sulla Rai per riparare al danno subito - ha risposto il presidente del consorzio, Sebastiano Fortunato - e stiamo procedendo per vie legali per chiedere un risarcimento danni di 2 milioni di euro. Il prezzo del prodotto dal produttore è sceso già di 60 centesimi al chilo, e un’azienda ci ha segnalato un calo nelle vendite di oltre il 30%”.

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