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“IL PANE A CHI SERVE” PARTE SECONDA. IL PROGETTO DI REDISTRIBUZIONE DELLE ECCEDENZE, INAUGURATO A ROMA DALLA GIUNTA ALEMANNO TORNA A VIVERE NEI PROGETTI DEL NEO SINDACO IGNAZIO MARINO, CHE COINVOLGERÀ ANCHE GROSSISTI, PRODUTTORI E SUPERMERCATI

“Il pane a chi Serve” parte seconda. Il progetto di recupero e redistribuzione delle eccedenze, inaugurato a Roma dalla giunta Alemanno insieme all’associazione dei panificatori, fermo ormai al 2011 e a soli due Municipi, torna a vivere nei progetti del neo sindaco Ignazio Marino, che alza persino l’asticella: al pane, infatti, si affiancheranno le confezioni danneggiate di cibo della grande e media distribuzione. L’obiettivo è quello di far ripartire il progetto entro la fine di settembre, trovando, insieme ad associazioni di categoria e di volontariato, le “soluzioni più efficaci per la raccolta delle eccedenze”‘. Il piano, approvato dall’ultima Giunta, è quello di attivare una rete che comprende 330 tra grossisti e produttori del Car - Centro agroalimentare di Roma e 900 tra supermercati, grandi e medie strutture del settore alimentare.
A fare il punto sul progetto dell’ex sindaco Alemanno, è l’ex presidente dell’Unione Panificatori di Roma, Giancarlo Giambarresi, che, all’Ansa, sottolinea come “nei due Municipi in cui è stato avviato (XI e IV, ndr) va avanti bene, ma non è stato esteso a tutta la città come nelle intenzioni. Se si incide solo sul 20% del territorio, è ovvio che il problema del pane buttato rimane per l’80%”. Nel 2011 era stato proprio Giambarresi a lanciare l’allarme di oltre 200 quintali di pane e affini che venivano cestinati ogni giorno solo in città. La presidente delle Acli di Roma Cecilia Cecconi sottolinea che “il lungo ritardo nell’erogazione del finanziamento previsto per il 2012, prima annualità di progetto, ha messo le Acli di Roma nella necessità di anticipare tutti i costi di un’iniziativa che crea valore riducendo gli sprechi. Siamo pronti ad estendere “Il pane a chi Serve” negli altri municipi della Capitale, e condividiamo con entusiasmo l’idea del Campidoglio di sviluppare una rete di esercenti che siano disponibili a donare le proprie eccedenze”. E l’assessore alla Roma Produttiva Marta Leonori promette: “faremo tesoro di tutte le esperienze avviate negli anni scorsi”. Il sindaco Marino tiene a sottolineare che “il recupero e la redistribuzione, alle persone che ne hanno bisogno, dei beni alimentari che restano invenduti e non hanno più un valore commerciale è stato il primo pensiero di questa Amministrazione”.
Pensiero che gli vale il plauso della Fondazione Banco Farmaceutico: “con Roma Capitale è in corso un progetto volto al recupero dei farmaci non utilizzati. Dalle percentuali, frutto della domanda intercettata dal Banco, la Capitale risulta una delle grandi aree metropolitane con il maggiore incremento percentuale del disagio economico che porta all’impossibilita’ di potere acquistare i farmaci”.

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