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IL PARMIGIANO PAGA IL BIGLIETTO PER ANDARE ALL’ESTERO. 3 EURO A FORMA PER 2 ANNI: QUESTA LA PROPOSTA PER CONQUISTARE NUOVI MERCATI

E’ il re dei formaggi. A scagliette, come aperitivo, grattugiato sulla pasta, oppure abbinato a pere o miele, il Parmigiano raramente manca dalle tavole degli italiani. Ma per assorbire la produzione le “mense” nazionali non bastano, come spiega il presidente del gruppo modenese Granterre, Eros Valente al Sole24 ore: “Noi produciamo 3.100 forme l’hanno, e ogni tre-quattro anni dobbiamo subire un a crisi di sovrapproduzione e calo dei prezzi che non coprono i costi”. Una delle ragioni di queste crisi sta proprio nell’incapacità del mercato nazionale di assorbire in maniera sufficiente la produzione. E allora ecco che le grandi ruote di Parmigiano cercano di rotolare all’estero per conquistare nuovi mercati. Per farlo però, Valenti propone ai componenti del Consorzio, di autotassarsi di 3 euro a forma per 2 anni, ossia circa 19 milioni di euro in un bienno, “da investire in due o tre Paesi esteri verso cui dirottare il 4-5% delle vendite, senza diminuire il consumo in Italia”.
Proposta impopolare, che tuttavia qualcuno ha accettato, e alla fine del mese si discuterà di un nuovo piano pubblicitario in Italia. In quell’occasione, spera Valenti, si potrebbe discutere della proposta

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