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Il pesce batte la crisi, ed i consumi nel periodo giugno-agosto, sulle tavole degli italiani, aumentano del 15-20% sul 2013, complice la stabilità dei prezzi, toccando le 120.000 tonnellate. A dirlo un sondaggio Federcoopesca - Confcooperative

Non Solo Vino
Un mercato del pesce

Il pesce nelle tavole degli italiani batte la crisi, ed i consumi estivi aumentano del 15-20%, complici la stabilità dei prezzi, la maggiore disponibilità quando si è in vacanza ad andare al ristorante, ma anche a passare più tempo in cucina per la preparazione. Emerge da un sondaggio on line curato da Federcoopesca - Confcooperative, che stima in 120.000 tonnellate il consumo di prodotti ittici delle famiglie italiane, tra giugno ed agosto.
Un menu a base di diverse specie ittiche, secondo la ricerca, in cui i consumatori mettono al primo posto acciughe, naselli e triglie, scelti dal 44% degli intervistati, mentre il 30% predilige vongole e cozze, ed il 26% opta per piatti a base di crostacei, legandoli al caldo e alle vacanze. Per salvaguardare freschezza e portafogli, vale la pena seguire la regola della stagionalità: il pesce di stagione, infatti, garantisce freschezza e fa bene alle tasche, perché consente risparmi fino al 30%.
Ad agosto, allora, via libera a dentice, nasello, sogliola, triglia, acciuga, pesce spada, sardina, sgombro, ricciola, lampuga, tonnetti e alalunghe. Ma se il budget non deve superare i 10 euro al chilo, la scelta premierà pesce azzurro, cozze e vongole, perché per il pesce bianco, come i naselli, le triglie, i dentici e le sogliole, si va dai 15 ai 30 euro al chilo, mentre per le ricciole ci vogliono tra i 25 ed i 30 euro al chilo.

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