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IL POLLO BATTE LA CRISI. IL POLLO NON SEMBRA RISENTIRE DEL CALO GENERALE DEI CONSUMI DOMESTICI DI CARNE E AUMENTA ADDIRITTURA LE VENDITE (+3,2% SUL 2009). A DIRLO E’ AVITALIA (UNIONE NAZIONALE PRODUTTORI AVI-CUNICOLI)

Nel calo generale dei consumi domestici di carne, solo il pollo regge il colpo aumentando le sue vendite. A dirlo è Avitalia, l’Unione nazionale produttori avi-cunicoli su dati Ismea. In particolare, in novembre- dicembre 2010, sono state acquistate oltre 15.000 tonnellate di carne fresca di pollo, +1,8% sul 2009, per un valore complessivo annuale (5 dicembre 2009-5 dicembre 2010) di quasi 189.000 tonnellate (+3,2% sul 2009). La variazione è importante in quanto il prezzo supera di poco i 5 euro al chilo e non si discosta di molto sulla quotazione del 2009 (+0,6%). Anche gli acquirenti aumentano (+5,1%) raggiungendo quota 9.350.000 famiglie. Diminuisce, invece, l’acquisto medio che si riduce del 3,2% sul 2009.

Secondo Avitalia, aumenta considerevolmente anche la domanda domestica di carne fresca di coniglio che, con 1.715 tonnellate, acquistate incrementa il proprio mercato di oltre il 12%, nonostante un aumento dei listini del 2%. Nel periodo in considerazione le famiglie che hanno acquistato coniglio sono state oltre 1 milione (+0,9% rispetto allo stesso periodo del 2009), con un acquisto medio di 1,44 chili per famiglia (+11,3%). Sul lungo periodo la domanda domestica registra una diminuzione del 3,7%, sebbene i prezzi siano leggermente calati (-1,2%). I valori positivi del breve periodo fanno quindi pensare a un miglioramento del mercato di questi due prodotti, anche se nel lungo periodo si fanno ancora sentire gli effetti della pesante contrazione della domanda che ha colpito tutta l’economia mondiale.

I valori invece non sono positivi per i tacchini per cui la domanda domestica di carne fresca (3.511 tonnellate), nelle quattro settimane di riferimento, si riduce di oltre 11% rispetto all’’anno precedente; anche sul lungo periodo gli acquisti domestici si riducono (-7,5%) e non sono incentivati neanche da una consistente riduzione del prezzo (-2,6%). Tuttavia i dati sono confortanti in quanto nel mese di novembre si registra sempre un calo fisiologico della domanda di tacchino, che invece nel periodo diventa un prodotto di punta. Il mercato delle uova, infine, registra valori in aumento sia nel breve che nel lungo periodo. Nelle quattro settimane analizzate gli acquisti domestici nazionali sono infatti cresciuti rispetto al 2009 (4,7%) malgrado il leggero aumento delle quotazioni.

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