“È la prima volta che una maggioranza, questo Governo, mette la questione agricola al centro dell’agenda economica. Noi non siamo più periferia dell’agenda che questo Paese sviluppa. E voi siete stati protagonisti di questa svolta”. Così il Ministro delle Politiche Agricole, rivolto alla platea di Coldiretti, oggi a Firenze, per la “Giornata Nazionale dell’olio”. Quella Firenze che è stata la città governata dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che non ha mancato l’appuntamento con la più grande ed influente organizzazione agricola d’Italia: “quando l’’Italia fa vedere il
volto più bello, quando la fa finita con le polemiche, con le discussioni, quando all’esterno di leviamo i colori del gruppo, del partito e ci mettiamo il tricolore, l’Italia ci fa fare
bella figura nel mondo”, ha detto rivolto agli agricoltori. Promettendo poi un maggiore impegno suo e del Governo per il settore: “abbiamo abolito Imu e Imu agricola, ma è il minimo. Abbiamo fatto investimenti sull’abolizione dell’Imu e per la riduzione dell’Irap, ma è solo un pezzettino di ciò che dobbiamo fare e faremo. Anzi, non lo sa ancora nessuno, ma la parte di Irpef agricola che voi pagate sarà cancellata a partire dal 2017. Lo vedrete in legge di stabilità. È un’operazione che dà il senso del valore sociale dell’agricoltore e del contadino”, ha aggiunto Renzi.
Che ha parlato anche caporalato, tema al centro del dibattito agricolo: “la legge sul caporalato va approvata il più velocemente possibile - ha detto il Premier - perchè non possiamo permettere che i nostri pomodori siano macchiati dal sangue”. Senza dimenticare la questione del grano e delle quotazioni di quello italiano, altra grande emergenza del settore, impegnandosi per la realizzaione di quello che il Ministro Martina ha definito “un patto di lavoro sul grano, per un’intesa su tutta la filiera per valorizzare il made in Italy”.
“Se c’è il grano italiano “doc” - ha detto Renzi - con tutte le caratteristiche che lo distinguono, deve essere riconosciuto come “made in Italy”, e quindi non può essere pagato allo stesso livello di 28 anni fa. Io su questo l’impegno con voi lo prendo. Non sarà facile, ne discuteremo, ma mi impegno”.<BR>
E più impegno, il Ministro Martina, lo chiede anche all’Europa: “arrivano segnali interessantissimi dall’ export agroalimentare, soprattutto da alcune filiere che hanno acquistato maggiore competitività - ha detto Martina - ma ci sono temi da affrontare. Per esempio, come riorganizziamo gli strumenti per gestire le crisi di mercato e le crisi dei prezzi, in particolare nel settore primario? Stiamo chiedendo all’Europa di battere colpi più forti. E su questo fronte stiamo mettendo in campo anche sperimentazioni, si vedranno nelle prossime settimane le novità che noi per primi in Europa sperimenteremo in Italia a tutela del reddito degli agricoltori. Naturalmente è un lavoro da fare giorno per giorno”.
Come lo è quello contro la contraffazione dell’olio, contro la quale “lavoriamo 7 giorni su 7: abbiamo rafforzato moltissimo i controlli - ha ricordato Martina - stiamo conducendo operazioni sperimentali e controllando tutti flussi: abbiamo fatto 26.000 controlli in due anni, dando il segno di un paese leader su questo fronte, perchè dobbiamo essere consapevoli di avere un paese con un sistema di controlli invidiato in tutto il mondo”.
D’altra parte, ha sottolineato il Ministro, tra le sfide del settore, in cui l’Italia può essere pioniera, c’è anche quella di “dare una maggiore informazione al consumatore, tracciabilità, etichettatura per le produzioni di qualità. Dobbiamo vincerla, anticipando anche alcune scelte, che magari si faranno più avanti, a livello europeo. A tutela della qualità dell’olio, per esempio, adesso un’etichetta più chiara c’è, e tra le novità c’è anche l’ indicazione della data di raccolta, che in Italia abbiamo fortemente voluto. Come abbiamo fatto nell’olio in questi anni, lo abbiamo fatto anche nel lattiero caseario sperimentando l’origine in etichetta per primi con la Francia”.
“Siamo l’unico Paese al mondo in grado di certificare la produzione nazionale di olio attraverso i dati Sian - ha aggiunto il presidente di Unaprol David Granieri - abbiamo un controllo capillare del sistema della produzione e della prima trasformazione. Ma il nostro Paese deve fare i conti con le regole del mercato globale e con una regolamentazione a macchia di leopardo nella quale si insinuano pratiche spesso scorrette che danneggiano l’immagine del nostro vero made in
Italy e gli investimenti delle imprese serie di questa nazione”.
Dal 1 gennaio 2017 entrerà in vigore il nuovo accordo mondiale sull’olio di oliva e le olive da tavola: “anche se non tutti i Paesi al mondo hanno recepito la norma Coi (International Olive Council, ndr) sulla regolamentazione del settore, questo è il momento perchè l’Ue intervenga nel Consiglio Olivicolo di Madrid affinchè le regole di questo accordo vengano adottate in campo internazionale. Avremo un mercato molto più libero con regole uguali per tutti e quindi ci sarà più trasparenza per i consumatori”, ha concluso Granieri.
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