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LOTTA ALLA FAME

Il Premio Nobel per la Pace al World Food Programme delle Nazioni Unite

Norwegian Nobel Commitee: “impressionante capacità di intensificare gli sforzi nei Paesi più poveri di fronte alla pandemia”
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Il Nobel alla Pace al World Food Programme dell’Onu

“Grazie di cuore al Nobel Committee per aver onorato il World Food Programme con il Nobel per la pace 2020. Questo è un potente promemoria per il mondo che la pace e #famezero vanno di pari passo”: così il World Food Programme, la principale organizzazione umanitaria e agenzia delle Nazioni Unite, impegnata a salvare e cambiare le vite, fornendo assistenza alimentare nelle emergenze, lavorando con le comunità per migliorarne la nutrizione e costruirne la resilienza, con l’obiettivo di sconfiggere la fame, raggiungere la sicurezza alimentare e migliorare la nutrizione entro il 2030, annuncia dal proprio profilo Twitter l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace 2020 da parte del Norwegian Nobel Commitee.
“La pandemia di Coronavirus ha contribuito a un forte aumento del numero di vittime della fame nel mondo. In Paesi come Yemen, Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Sud Sudan e Burkina Faso, la combinazione di conflitto e pandemia ha portato a un drammatico aumento del numero di persone che vivono sull’orlo della fame. Di fronte alla pandemia - si legge nelle motivazioni del premio Nobel per la pace al World Food Programme - il Wfp ha dimostrato un’impressionante capacità di intensificare i propri sforzi. Come ha affermato la stessa organizzazione, fino al giorno in cui avremo un vaccino medico, il cibo è il miglior vaccino contro il caos”.
Come spiega la presidente del Comitato per il Nobel, l’avvocatessa norvegese Berit Reiss-Andersen, “oggi le istituzioni internazionali come il Wfp sono in affanno a causa di populismi e nazionalismi che screditano le agenzie di cooperazione. È difficile per loro ricevere il supporto finanziario. Adesso, più di 20 anni fa. Non hanno fondi né supporto. Il Programma alimentare dell’Onu agisce in Paesi ad alto livello di rischio come Siria, Yemen e Nord Corea. Nel 2019 - ha continuato la presidente, le cui parile sono state riportate da Repubblica - il Pam ha fornito assistenza a quasi 100 milioni di persone in 88 Paesi vittime dell’insicurezza alimentare acuta e della fame. Nel 2015, l’eliminazione della fame è stata adottata come uno degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu. Il Pam è lo strumento principale dell’Onu per realizzare questo obiettivo. Negli ultimi anni la situazione ha preso una piega negativa. Nel 2019, 135 milioni di persone soffrivano di fame acuta, il numero più alto da molti anni a questa parte. La maggior parte dell’aumento è stata causata dalla guerra e dai conflitti armati”.

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