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IL PRESIDENTE DI CONFAGRICOLTURA FEDERICO VECCHIONI: “IL PAESE DEVE “INVESTIRE” SULL’AGRICOLTURA”

“L’attuale situazione dell’Italia, con una crescita al di sotto di ogni aspettativa, non è il ‘portato’ di una più complessiva non ben definita “crisi globale”; è semmai la conseguenza di anni in cui non si è deciso per le imprese. E’ forse venuto davvero, ora, il momento di farlo”. Lo ha rimarcato a Roma il presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni nel “Rapporto di previsione dell’Associazione Economia Reale”, presieduta dal senatore Mario Baldassarri.

“Bisogna invertire la rotta, anche perché l’Italia è il Paese - ha ricordato il presidente della Confagricoltura - con il più basso tasso di crescita tra le economie avanzate; nel 2007 la sua crescita è stata dell’1,5%, oltre un punto sotto la crescita registrata nei Paesi dell’Area Euro (2,6%); le proiezioni per il 2008 e 2009 indicano una crescita dello 0,5%, largamente inferiore a tutte le altre realtà”.

“Per incidere sulla competitività e sulla crescita - ha evidenziato Vecchioni - il settore agricolo è fondamentale: “nel primo semestre di quest’anno, mentre il resto dell’economia nazionale è rimasto fermo, l’agricoltura ha segnato una positiva inversione di tendenza, dopo anni in cui il valore aggiunto del settore primario aveva registrato una battuta d’arresto”.

Proprio per questo, ad avviso del presidente dell’organizzazione degli imprenditori agricoli, “il Paese deve investire sull’agricoltura”. Bisogna trovare, pur nell’ambito dei vincoli della finanza pubblica, il modo di intervenire sulla competitività delle nostre imprese. Il volano lo si trova, ad esempio, favorendo a costi contenuti l’accesso ai servizi creditizi e finanziari; migliorando le dimensioni (anche economiche); puntando su ricerca e innovazioni in linea con le esigenze imprenditoriali.

“La strada da percorrere è una sola - ha concluso Federico Vecchioni - quella diretta a eliminare tutte le sacche di inefficienza del mercato e da creare le migliori condizioni per competere e far vincere il merito, la capacità ed il talento”.

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