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Il proprio autoscioglimento in cambio del “venire meno dei possibili profili anticoncorrenziali ipotizzati” dall’Antitrust. Così Centrale Italiana (Coop Italia, Sigma, Despar, Gartico e Discoverde), scrive Emanuele Scarci (“Il Sole 24 Ore”)

Il proprio autoscioglimento e la rinuncia, dal 2015, all’attività di negoziazione, in cambio del “venire meno dei possibili profili anticoncorrenziali ipotizzati” dall’Antitrus. Ecco, secondo quanto scrive Emanuele Scarci su “Il Sole 24 Ore”, la proposta che Centrale Italiana (la centrale di acquisto che vede consorziate Coop Italia, leader della gdo italiana, Sigma, Despar, Gartico e Discoverde) ha fatto all’autority, dopo l’istruttoria avviata a fine 2013 per verificare l’esistenza di una possibile intesa tra le parti, in realtà concorrenti sul mercato. E il mandato di Centrale per negoziare per le catene sarà interrotto già dal 30 giugno.

“Le supercentrali - scrive Scarci - sono alleanze tra catene commerciali create con il principale obiettivo di centralizzare la funzione di contrattazione delle condizioni di acquisto e spuntare risparmi di costo. Il cartellino giallo dell’Autorità a Centrale Italiana complica ancora di più la vita delle catene commerciali, provatissime dal crollo dei consumi (più dell’industria) e dal debutto dell’articolo 62 (regola i pagamenti delle forniture) che ha drenato centinaia di milioni di liquidità.
L’Antitrust aveva avviato l’istruttoria a carico di Centrale Italiana lo scorso 4 dicembre per verificare se il coordinamento della contrattazione degli acquisti tra i consorziati avesse prodotto una restrizione della concorrenza sia nei mercati di acquisto che al dettaglio. Le norme Ue fissano al 15% la soglia di attenzione oltre la quale la cooperazione negli acquisti può produrre effetti restrittivi sulla concorrenza. Secondo l’Autorità, Centrale Italiana aveva una quota del 23% (25,7% oggi secondo Iri), a grande distanza dal 14% di Sicon (Conad e Rewe oggi al 14,9%), dal 13% di Esd Italia (Selex, Sun e Agorà oggi al 14,9%) e dall’11,3% di Centrale Auchan (Auchan e Crai all’11,3%). In Centrale Italiana solo Coop Italia e Sigma dichiarano 19 miliardi di fatturato.
In dicembre l’Antitrust aveva sostenuto che “le quote di vendita delle catene, per quanto contenute a livello nazionale, raggiungono in alcuni mercati locali valori piuttosto elevati che pesano sui rapporti di forza degli attori della filiera”” ...

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