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IL PROSCIUTTO DI PARMA CHIUDE IL 2013 CON UN GIRO DI AFFARI DI 1,5 MILIARDI DI EURO E PRODUZIONE DI 9 MILIONI DI PROSCIUTTI. L’ITALIA RIMANE IL PRIMO MERCATO, MA HA ACCUSATO UNA FLESSIONE; IN CRESCITA L’EXPORT, SOPRATTUTTO IN EUROPA

Non Solo Vino
Esame olfattivo al Prosciutto di Parma

Il Prosciutto di Parma, uno dei prodotti simbolo del made in Italy, chiude il 2013 con un giro di affari complessivo di 1,5 miliardi di euro ed una produzione di 9 milioni di prosciutti. L’Italia rimane il primo mercato ma ha accusato una flessione, in crescita l’export, soprattutto in Europa. A dirlo i numeri del Consorzio del Prosciutto di Parma (www.prosciuttodiparma.com).
Nonostante l’Italia si confermi il primo mercato di sbocco per il Prosciutto di Parma con il 72% della produzione assorbita, nel 2013 l’intero comparto del prosciutto crudo ha registrato una flessione dei consumi che ha interessato sia le produzioni tutelate sia quelle non tutelate, anche se le quote di mercato e i prezzi al consumo non hanno subito particolari variazioni.
“L’Italia vive un quadro congiunturale ancora preoccupante sotto molteplici aspetti e ciò ha avuto un impatto anche sulle vendite del nostro prodotto. Sicuramente il miglioramento dell’offerta di credito alle imprese, unitamente al recupero della fiducia da parte di imprenditori e consumatori, sono un requisito necessario per un ritorno alla crescita, le criticità del mercato interno sono state - ha dichiarato Paolo Tanara, presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma - fortunatamente controbilanciate dalle ottime performance dei mercati internazionali che rappresentano una vera e propria boccata di ossigeno per l’agroalimentare e il Prosciutto di Parma in particolare. All’estero possiamo inoltre contare sulla forza attrattiva del nostro prodotto tutelato che esercita un grande interesse nei consumatori perché sinonimo di qualità, genuinità e tradizione”.
Nel 2013 sono stati esportati complessivamente 2.500.000 prosciutti con la corona per un incremento pari al 2% e un fatturato alla produzione di 237 milioni di euro: si tratta del quarto anno consecutivo in positivo per le esportazioni del Prosciutto di Parma, che proseguono nel processo di crescita che nel lungo periodo sta dando risultati davvero importanti.
Nell’ultimo decennio, infatti, l’export del Parma è cresciuto di ben 900.000 pezzi. Il contributo maggiore alla crescita è stato dato dal mercato europeo (+3%), mentre è stabile l’area extraeuropea (-0,4%). Nonostante le difficoltà, gli Usa si confermano il primo mercato export del Prosciutto di Parma con 500.000 prosciutti esportati, sempre seguiti da Germania (450.000) e Francia (420.000) che fanno registrare un discreto aumento, mentre in calo troviamo Regno Unito, Belgio e Giappone; da segnalare, poi, l’ennesimo exploit dell’Australia che oggi con 80.000 pezzi è il terzo mercato extraeuropeo. Per i Paesi Brics, l’unico che ha dato importanti segnali è la Russia che, con un aumento del 51%, è stata la migliore performance del 2013. È importante ribadire che per la crescita delle esportazioni di Prosciutto di Parma il segmento del preaffettato continua a rappresentare un tassello fondamentale. In termini di risultati, sono stati oltre 1.400.000 i Prosciutti di Parma affettati per la produzione di 73 milioni di vaschette certificate Parma, con un leggero incremento complessivo rispetto all’anno precedente.

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