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BILANCIO

Il Prosecco Doc traina la crescita delle denominazioni italiane: bilancio 2022 a 3 miliardi di euro

Per il primo territorio, per volumi e fatturato, del vino tricolore, valori al +11,5%. Usa primo mercato (anche) per consumi, davanti a Uk e... Italia
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Il territorio del Prosecco Doc

Il 2022 del vino italiano si chiuderà con un nuovo record delle esportazioni, previste per la prima volta sopra la soglia degli 8 miliardi di euro. In attesa dei dati ufficiali degli ultimi 12 mesi, comunque, dai Consorzi delle denominazioni più importanti, per dimensioni e prestigio, del Belpaese continuano ad arrivare segnali decisamente incoraggianti. Sul fronte dei grandi rossi, spicca il Brunello di Montalcino, che ha chiuso il bilancio 2022 in crescita del +18% in valore, ma fanno bene anche il Chianti Classico, che registra una crescita del fatturato del 17%, il Barolo, con quotazioni dell’annata 2018 che sfiorano i 950 euro ad ettolitro, e l’Amarone della Valpolicella, con un business franco cantina da 360 milioni di euro.

Tra i bianchi e le bollicine (qui tutti i dati), la Doc delle Venezie si conferma il pilastro del “sistema Pinot Grigio”, con una crescita del 10% dei fatturati nel 2022, mentre il Franciacorta conferma la sua enorme predisposizione al mercato interno, che ha assorbito l’88,5% del venduto. A giganteggiare, tra gli sparkling ed anche, più in generale, nel panorama del vino italiano, è, però, il Prosecco Doc, con un bilancio 2022 che testimonia l’ottimo stato di salute delle bollicine veneto-friulane, che hanno registrato un incremento dei volumi di produzione del +1,8% sul 2021, e un aumento più che proporzionale dei valori (+11,5%) per un totale di 638,5 milioni di bottiglie vendute e un controvalore stimato di oltre 3 miliardi di euro.

La quota export, per la prima volta, si spinge all’81,2%, mentre il consumo interno nel 2022 si è attestato al 18,8% delle vendite totali, confermando comunque la leadership della denominazione a livello nazionale. Anche per quanto riguarda la vendemmia 2022 i segnali sono positivi, con volumi capaci di soddisfare adeguatamente, per quantità e qualità, l’intero 2023. Sul fronte dei mercati esteri, la novità che salta all’occhio è il balzo degli Stati Uniti, che con una crescita del 5,8% hanno superato il Regno Unito anche a volume, confermandosi al vertice in termini di valore.

Al netto dell’Italia, che consuma 120 milioni di bottiglie, oggi il primo mercato sono quindi gli Usa, con oltre 134 milioni importate, seguiti dal Regno Unito, che con un aumento del 3,5% sul 2021 si ferma a 130 milioni di bottiglie, mentre la Germania, solida alla terza posizione, cresce di un buon 2,8% sul 2021, arrivando a 46 milioni di bottiglie. Inoltre, la Francia si conferma, in quanto ad export, in quarta posizione, con incrementi particolarmente significativi: +19% a volume e +30% valore.

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