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“IL RICONOSCIMENTO DEI PRODOTTI UE DELLA CINA FA SPERARE”. COSI’ DE CASTRO, PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE AGRICOLTURA DEL PARLAMENTO EUROPEO. MA SERVE “NUOVA AGENDA ECONOMICA INTERNAZIONALE ”. CONFAGRICOLTURA: “DOPO PECHINO, GUARDARE AL WTO”

“L’agenda di Doha deve tener conto del nuovo scenario economico internazionale”. Parola di Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento europeo che, alla Wto a Ginevra, ha parlato della necessità di cambiare le priorità nell’agenda dei lavori e ha invitato l’organizzazione mondiale del commercio a dare il suo contributo sui temi dell’instabilità dei mercati, della volatilità dei prezzi agricoli, della scarsità di risorse naturali e della sicurezza alimentare.

Non si tratta di invocare un ritorno al protezionismo - osserva De Castro - ma di aggiornare l’agenda dei negoziati, alla luce degli avvenimenti degli ultimi anni. Occorrono nuove regole d’ingaggio e uno sforzo condiviso tra stati e entità sovranazionali per creare una nuova politica mondiale del cibo, cui anche il Wto deve contribuire. Le difficoltà nelle risposte del Wto sulle indicazioni geografiche, punto irrinunciabile per l’Unione - conclude De Castro - ci devono far riflettere sulla necessità di ulteriori sforzi. L’annuncio del riconoscimento da parte della Cina del Grana Padano e del Prosciutto di Parma ci lascia ben sperare per il futuro”.


La posizione - Ue-Cina: per Confagricoltura: la vera sfida è estendere il riconoscimento della denominazioni di origine da Pechino al Wto

“Il riconoscimento a breve di un pacchetto di denominazioni di origine europee, ancora limitato a pochissimi prodotti che comprendono il Grana Padano e il Prosciutto di Parma, da parte della Cina, grazie ad un progetto pilota, è solo un primo passo importante sulla strada della reciprocità tra Pechino e Bruxelles”. Questo il commento di Confagricoltura in relazione alle notizie del meeting euro-cinese a cui ha partecipato il commissario europeo Ciolos.

“Il negoziato con la Cina è importante ed innovativo - sottolinea Confagricoltura -. Non si avviino però estenuanti trattative bilaterali, ma si proceda sulla strada della totale reciprocità che preveda l’approvazione in blocco da parte della Cina di tutte le denominazioni di origine europee e dall’Ue dei prodotti caratteristici a indicazione di origine (IG) cinese”.

“Il prossimo passo fondamentale che attende l’Unione Europea - conclude Confagricoltura - dovrà essere quello di far recepire il sistema delle denominazioni di origine al Wto, in modo da ottenere un riconoscimento a livello globale dei suoi marchi di garanzia”.

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