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IL ROSSO DEL POMODORO, IL BIANCO DELLA MOZZARELLA DI BUFALA E IL VERDE DEL BASILICO: ECCO GLI INGREDIENTI DELLA “PIZZA GARIBALDI”, DI CONFCOMMERCIO PER I 150 ANNI DI UNITA’, DI SCENA IERI A NAPOLI CON IL BATTESIMO DI ANITA, PRONIPOTE DELL’EROE ...

“Il mio bisnonno? Amava la mediterraneità e soprattutto Napoli”: parola di Anita Garibaldi, la pronipote dell’“Eroe dei Due Mondi”, che ieri alla Confcommercio a Napoli a tenuto a battesimo la neonata “Pizza Garibaldi”, ideata dai pizzaioli aderenti all’associazione per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Gli ingredienti? Rosso pomodoro, bianco mozzarella e verde basilico. La diretta discendente del Generale ha ricordato come il suo avo si fosse fermato a lungo a Napoli con i suoi uomini, per assistere al miracolo di San Gennaro. “E’ bello pensare che un prodotto simbolo della città porti il suo nome - sottolinea Anita Garibaldi - e che contribuisca a ricordare i valori che hanno portato all’unificazione”.
Per Pietro Russo, presidente Confcommercio, “la presenza della pronipote di Garibaldi a Napoli, che con grande entusiasmo ha risposto al nostro invito, contribuisce a rendere più incisivo il messaggio che l’Italia sia una e indivisibile la Pizza Garibaldi sarà un nuovo leitmotiv del turismo enogastronomico partenopeo”. La pizza, come ha spiegato il presidente della Fipe-Federazione Italiana Pubblici Esercizi, Salvatore Trinchillo, “è il risultato di una selezione molto impegnativa tra le tante proposte che ci sono arrivate dai pizzaioli napoletani, e sarà quindi inserita d’ora in poi nei menu di tutti gli esercizi aderenti alla Confcommercio a Napoli e nel mondo. La Pizza Garibaldi non è solo gustosa, ma è anche una sapiente miscela di ingredienti tipici del nostro territorio, capace quindi di riassumere in una sola pietanza tutte le nostre peculiarità”.
E, non a caso, come ha spiegato il presidente dei ristoratori Fipe/Confcommercio, Massimo Di Porzio, “il primo ingrediente di questa ricetta è la passione, rossa come il pomodoro e come le celebri camicie dei garibaldini. E poi naturalmente il bianco della mozzarella di bufala campana ma anche dei formaggi di cui gli uomini di Garibaldi facevano gran consumo durante le loro imprese. Infine il verde del basilico, dei friarielli e delle torzelle, ma anche della speranza che noi imprenditori partenopei possiamo finalmente liberarci della cappa che opprime il nostro spirito creativo”.

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