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IL SALONE DEL MOBILE (MILANO, DAL 18 AL 23 APRILE) E’ TUTTO DA MANGIARE. DIECI PROTOTIPI DI “FOOD A’ PORTER” DAI RISTORATORI D’EUROPA E LA CREATIVITÀ DEI DESIGNER APPLICATA AL CIBO

Le diete fanno crescere le metafore della tavola e il desiderio di nutrire almeno gli occhi fa la fortuna del food design al “Salone del Mobile” di Milano (dal 18 al 23 aprile) globalmente riconosciuto come il punto di riferimento per tutti gli aggiornamenti riguardo l’innovazione, la tecnologia, la cultura del progetto e i trend nell’industrial design e dell’interior design.

E così il “Fuorisalone” quest’anno dedica particolare attenzione al food design ed a tutto ciò che vi ruota intorno e mentre sotto la vela di Fuksas vanno in scena le novità dell'arredamento mondiale, è tutto un fiorire di mostre e serate “da mangiare” (ben 360 appuntamenti). La città della moda, in nome del design ha accettato di vedere il tradizionale risotto giallo ridotto in poltiglia dallo chef Carlo Cracco nel suo ristorante milanese. Oppure la Torneria Traviganti offre ai milanesi assaggi del suo food design frutto di 10 anni di sperimentazioni. Qualche esempio?

La “Tapas-pasta”, legaccini di spaghetti, da mangiare come le tapas intingendo tutto dalla stessa ciotola di condimento. A prima vista quasi un sacrilegio, per i buongustai. A proposito di Internet ecco gli snack “I-Cakes”, tortine disegnate a forma di grafico con le percentuali degli ingredienti. Ma se qualcuno rimpicciolisce, il salernitano Antonio Amato ingrandisce. Per la nuova linea di pasta di lusso “Le due regine”, ha allungato gli spaghetti fino a 52 cm e allargato i rigatoni 1 cm e mezzo di diametro. Le presenta attraverso le illustrazioni del londinese Richard Gray esposte fino al 30 aprile nelle vetrine di via della Spiga.

Sempre parlando di pasta, “Orecchietta, dal gusto al design” è il titolo della mostra allestita nella quattrocentesca biblioteca di Santa Maria Incoronata. Un centinaio di lavori di giovani artisti interpretano l’orecchietta alla loro maniera: c’è chi l’ha messa sulle unghie di una massaia contemporanea e chi invece, con la classica forma concava della famosa pasta pugliese, ha stampato sedie e lampade. Alla Triennale il food design ha i sapori lombardi e cuochi d’eccezione come Giulio Cappellini. Il designer indosserà il grembiule in occasione della mostra “Design Food Experience”, organizzata dall'Assessorato Agricoltura della Regione Lombardia. Esposti quadri un pò ironici come quello degli storioni che nuotano tra le gambe della sedia di Kartell.

Mangiare va di moda anche nei quotidiani. “Il Sole 24 Ore” ha fatto arrivare sei giovani ristoratori d’Europa nella sua sede di via Monte Rosa per un cooking show dove saranno presentati 10 prototipi di “Food à porter” (che più o meno vuol dire schiscetta design) pensati da questi giovani creativi. Se il food design vi conquistata in programma lezioni di cucina organizzate da VilleGiardini. Maestro d’eccezione è lo chef Alfonso Montefusco, che ha lavorato al Nobu e organizzato party per Madonna e Tom Ford. In una cucina tutta verde, ricreata dalla paesaggista Patrizia Pozzi, questi originali cooking show mostrano come l’angelo del focolare è davvero morto. I cibi adesso si cuociono con le lampade. Meglio se di design.

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