Vacanze “a tutta birra”. Le misure per il contenimento dell’emergenza pandemica hanno spinto i “beer lover” italiani a riscoprire ancora una volta il turismo di prossimità e soprattutto enogastronomico, nel quale anche la birra, così come il vino, si scopre avere un ruolo di primo piano. I numeri sono a testimoniarlo: sei amanti della birra su dieci manifestano un forte interesse per vacanze alla scoperta di eventi con al centro la popolare bevanda e oltre otto su dieci ne vorrebbero uno ricorrente e celebrativo della “bionda più amata”. Parola di AssoBirra che pubblica i risultati della ricerca, condotta da BVA Doxa per il proprio Centro Informazione Birra, l’istantanea che con cadenza periodica accende i riflettori sui cambiamenti in atto nel mondo birrario italiano attraverso lo sguardo dei consumatori, dei principali player della filiera birraria e della stessa AssoBirra.
Quasi la metà degli amanti della birra (45%) intervistati ha deciso di passare le proprie ferie in una regione italiana, mentre solo il 7% ha viaggiato o viaggerà all’estero quest’anno. Il 17% del campione, poi, ha scelto di non spostarsi dalla propria città mentre per il 37% la vacanza preferita è quella a contatto con la natura con il 27% degli intervistati che invece preferisce il riposo assoluto. Non manca chi si basa su una meta per andare alla ricerca del binomio buon cibo e buon bere (19%).
C’è, comunque, un aspetto che mette quasi tutti d’accordo ed è l’interesse a scoprire ed approfondire la cultura birrari. Basti pensare che l’88% degli intervistati vorrebbe che in Italia ci fosse un evento celebrativo (in stile Oktoberfest di Monaco) della birra tale da diventare una tradizione senza comunque dimenticare che il 70% degli appassionati mostra molto interesse anche per eventi a tema birra più locali e auspica che possano avere una cadenza più frequente, anche durante la stagione autunnale. In questo contesto, un trend sembra dunque delinearsi in modo marcato: la consapevolezza del gusto per il cibo e il bere guida sempre più le scelte degli amanti della birra. Il 62% degli intervistati, almeno una volta, ha optato per viaggi con finalità enogastronomiche per gustare birra e cibi locali (soprattutto i giovani under 44, +69%). Di questi, ben il 72% ha selezionato la meta proprio sulla base della presenza di eventi locali con degustazione di birra.
“Negli ultimi anni - ha commentato Andrea Bagnolini, dg AssoBirra - gli italiani hanno manifestato una passione sempre maggiore verso la cultura della birra con tutto il mondo che le ruota intorno, dalla scoperta dei siti produttivi agli abbinamenti con il cibo. Non solo un momento di consumo, la birra oggi è diventata anche un’esperienza da vivere, ed è ciò che emerge con forza dai risultati di questa nuova edizione del Centro Informazione Birra. È estremamente interessante anche notare il crescente interesse verso l’organizzazione di eventi “ad hoc” dedicati alla birra, completi di degustazioni e abbinamenti con il cibo, da scegliere sia come meta per le vacanze estive, sia in altri periodi dell’anno, per una promozione e una conoscenza del prodotto che non segua la pura stagionalità”.
Il mercato della birra è decollato con il periodo estivo. Grazie alla bella stagione i consumi nel fuori casa si attestano all'88% (+15% su marzo 2021) e, secondo i dati della ricerca BVA Doxa per AssoBirra, in vacanza il “beer lover” consuma birra mediamente quattro volte a settimana con il 43% che dichiara di preferirla abbinata al cibo, per un connubio capace di esaltare i sapori di entrambi. A guidare l’incremento, l’arrivo dell’estate e l’allentamento delle misure restrittive, che si aggiungono a un generale desiderio di tornare a vivere momenti di socialità che consentano ai punti di consumo del canale Horeca di prendere finalmente una boccata di ossigeno dopo i lunghi mesi di chiusure. Dunque; il settore birrario si propone come una carta vincente, al pari di quello vitivinicolo e agroalimentare in generale, per dare un impulso concreto al filone del turismo esperienziale.
Su questo non ha dubbi Antonio Barreca, dg Federturismo, che, ospite del Cib, ha commentato: “la scoperta delle produzioni locali e la visita ai birrifici costituiscono sempre più motivo del viaggio: un turista su quattro sceglie l’Italia mosso dalla curiosità di degustare i prodotti locali e scoprire i luoghi di produzione. Non solo il vino, ma anche la birra sono vissute sempre più come esperienze da condividere attraverso le quali entrare in contatto con un luogo in modo più immediato. Il turismo alimenta una catena del valore lunghissima ed è attivatore di molte altre filiere, tra le quali quella agroalimentare. La sinergia tra turismo e agroalimentare è un importante fattore di crescita economica per il Paese ed è un motore per il rilancio e la valorizzazione dell’Italia tanto più ora che con la pandemia le scelte di viaggio sono determinate dai cambiamenti delle abitudini sempre più legate al territorio e alla tradizione locale”.
Tuttavia, il settore del turismo rimane uno tra i più colpiti dall’emergenza sanitaria e nonostante il recente Decreto Legge Sostegni Bis sia stato giudicato nel complesso positivamente dagli imprenditori del turismo, ci sono ancora margini di miglioramento. “Nell’ottica della competitività delle imprese - conclude Barreca - rimane il tema centrale della riqualificazione e della qualità dell’offerta turistica del nostro Paese. Sarebbe stato importante che il superbonus al 110% fosse stato esteso anche agli alberghi e alle strutture ricettive. Così non è stato, ora confidiamo nell’agevolazione all’80% purché si fondi su regole semplici”. Ragionare in ottica sinergica e di filiera rimane fondamentale, una strategia “win-win” da perseguire per la ripartenza economica del Paese: “come confermano i dati di questa edizione del Cib - conclude Bagnolini - la birra ha esteso sempre più il parco dei suoi estimatori agli amanti del gusto. È un dato rilevante che va ad aggiungersi a un tipo di turismo più “locale” e ricco di attività esperienziali. Dobbiamo fare tesoro di queste nuove tendenze e continuare a lavorare in sinergia. Solo così sarà possibile una ripartenza di entrambi i settori e dell’economia del Paese”.
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