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IL SISTEMA DELL’ETICHETTA “A SEMAFORO” È FUORVIANTE E METTE A RISCHIO 2,5 MILIARDI DI EURO DI EXPORT DI PRODOTTI MADE IN ITALY, DAI FORMAGGI AI SALUMI ALL’OLIO D’OLIVA. A DIRLO LA COLDIRETTI E IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE ANNUNCIA BATTAGLIA

Il sistema dell’etichetta “a semaforo” introdotto in Gran Bretagna che classifica, con diversi bollini, gli alimenti come più o meno salutari in base ai contenuti di grassi, sale e zucchero del prodotto che si acquista è fuorviante e mette a rischio circa 2,5 miliardi di euro di export di prodotti made in Italy, dai formaggi ai salumi fino all’olio d’oliva. A dirlo la Coldiretti e il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Nunzia De Girolamo che annuncia battaglia: “non staremo a guardare, l’Italia è pronta a rispondere. C’è già un largo schieramento di Paesi su questa stessa posizione e mi auguro che l’Unione Europea riconosca le nostre ragioni in difesa delle produzioni di qualità. Non è in questo modo che si incoraggiano le persone ad avere una dieta equilibrata e non è così che si può contribuire a una corretta educazione alimentare. Io sono favorevole alla trasparenza delle etichette, ma le indicazioni previste da questo sistema sono fuorvianti per i consumatori, semplicistiche e lesive del lavoro e della qualità delle nostre produzioni agroalimentari. Porterò il tema dell’etichetta “a semaforo” della Gran Bretagna all’attenzione del prossimo Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura a Bruxelles”.
“La scelta di questo sistema - sottolinea la Coldiretti - non si basa sulle quantità effettivamente consumate di grassi, sali e zuccheri ma solo sulla generica presenza di un certo tipo di sostanze, finendo per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti come l’olio extravergine d’oliva e promuovere, al contrario, le bevande gassate senza zucchero, fuorviando i consumatori rispetto al reale valore nutrizionale. Il semaforo rosso penalizza, infatti, la presenza di materia grassa superiore a 17,5 grammi, quello giallo tra 17,5 grammi e 3 grammi e il verde fino a 3 grammi. Una scelta che è già stata adottata in molti supermercati e che, pur non essendo legge - rileva Coldiretti - mette ora in pericolo alcuni settori cardine dell’export made in Italy in Gran Bretagna”.
Secondo un’elaborazione della Coldiretti su dati Istat relativi al commercio estero: “ci sarebbero a rischio i salumi e le preparazioni di carni, i formaggi, compresi il Grana Padano o il Parmigiano Reggiano, l’olio d’oliva, oltre ai dolciumi. L’ingiusta bocciatura delle eccellenze tricolori - continua Coldiretti - minaccia l’intero trend di consumo del cibo made in Italy nel Regno Unito, che nei primi 9 mesi del 2013 ha fatto segnare un +6%. Non a caso l’Italia e altri Paesi europei - conclude Coldiretti - hanno messo in rilievo come il sistema del semaforo avrà un impatto negativo sul commercio, con la possibile presenza di barriere tra Stati membri, e quindi una violazione dell’articolo 34 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, senza dimenticare l’irregolarità di inserire la presenza di un claim sulla nutrizione di tipo non benefico”.

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