IL SOCIOLOGO ENRICO FINZI: “IL PROSCIUTTO CRUDO AIUTA EROS E FELICITA’”

“E’ un periodo in cui gli italiani godono poco, quindi cercano di essere felici con piccoli piaceri. C’è un ritorno alle tradizioni ritenute buone e rassicuranti. Il prosciutto crudo, che affonda le sue origini nel passato più antico, è un prodotto moderno che è capace di aiutare eros e felicità”. E’ la convinzione del sociologo Enrico Finzi espressa nell’incontro “Dialoghi intorno al prosciutto”, organizzato dal Consorzio del Prosciutto San Daniele.
“Pur antico, il prosciutto permette alle donne di non tornare al passato - ha spiegato Finzi, docente universitario ed esperto di comunicazione - è un alimento di facile consumo, moderno, sicuro, senza rischi, accompagnato in più dalla curiosa convinzione che serva al corteggiamento”. Motivo? “E’ un prodotto conviviale”.
Finzi non rivela il segreto del prosciutto crudo definito in grado di “incarnare una certa sensualità mediterranea” limitandosi a sottolineare che è un prodotto dal sapore antico e fra i più conosciuti anche all’estero, un prodotto unico dal punto di vista organolettico, tecnicamente dolce e salato”. In un momento in cui le tradizioni antiche appaiono buone e tranquillizzanti, il prosciutto crudo, in particolare il San Daniele del Friuli - ha aggiunto Finzi - si mostra un buon investimento per la felicita’”.

Focus - Il San Daniele in numeri
“La crisi economica non sta influenzando i consumi del San Daniele - sostiene il direttore del Consorzio Mario Cichetti - anche se in futuro prevediamo una contrazione. Il nostro obiettivo resta quello di difendere qualità e valorizzazione del prodotto. Continueremo ad essere rigidi in fatto di regole produttive e più aggressivi nell’export nell’aiutare il made in Italy sulle tavole dei paesi stranieri”.
Il Consorzio del Prosciutto San Daniele, 30 produttori, un giro di affari di 300 mln di euro nel 2008, in crescita del 3% sul 2007, 4.900 allevamenti italiani, 142 macelli. Il Consorzio del Prosciutto San Daniele punta soprattutto “a far capire alla gente - afferma Cichetti - che prediligere la qualità dei cibi significa tutelare la propria salute. E non comporta costi maggiori. Anzi si rivela un buon investimento per la salute e la felicita”.