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IL TABACCO ITALIANO RIPARTE DAL GIAPPONE: GRAZIE ALL’ACCORDO FIRMATO CON TTI E OPTA, LA JAPAN TOBACCO INTERNATIONAL SI IMPEGNA AD ACQUISTARE, NEI PROSSIMI DUE ANNI, 20-24.000 TONNELLATE DI TABACCO “VIRGINIA” ITALIANO, PER 60 MILIONI DI RICAVI

Il tabacco italiano riparte dal Giappone: il Consorzio Trasformatori Tabacco Italia (Tti) ed i produttori tabacchicoli riuniti nell’Organizzazione Produttori Tabacco (Opta), hanno siglato un accordo con la Japan Tobacco International (Jti), che si impegna così ad acquistare, nei prossimi due anni, un quantitativo che varierà tra le 20 e le 24.000 tonnellate di tabacco “Virginia” italiano (coltivato tra Umbria e Veneto), che genererà ricavi complessivi per 60 milioni di euro. Un risultato importante, quindi, che garantisce serenità ad una filiera di eccellenza come quella del tabacco, in cui l’Italia è leader a livello europeo con 90.000 tonnellate prodotte all’anno.

A mediare tra i due Paesi, è stato il Ministro per le Politiche Agricole Mario Catania, che definisce l’accordo “una tappa importante nel percorso di salvaguardia della nostra filiera, a cui guardiamo con attenzione per garantirne la competitività internazionale. Attraverso questa intesa, frutto di un lavoro condiviso da tutti i soggetti coinvolti, si concretizza l’approccio pluriennale indispensabile per consentire alle nostre imprese agricole di lavorare con serenità con un orizzonte temporale adeguato. Questo accordo è un passaggio fondamentale per il futuro della filiera che ha sofferto la fine della precedente Politica agricola comune, che prevedeva un importante sistema di aiuto accoppiato per la produzione di tabacco. Tuttavia il comparto oggi sta trovando nuovi equilibri ed è importante che possa guardare al futuro con fiducia, puntando sulla razionalizzazione del settore. Il mio auspicio per il prossimo futuro - ha concluso il Ministro Catania - è che il mondo del tabacco italiano si riveli capace, creando anche un quadro più stabile di relazioni interprofessionali, di affermarsi come un vero e proprio punto di riferimento sia a livello nazionale che internazionale”.

Soddisfatta anche la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, che sottolinea come “intese come questa rappresentano un’opportunità fondamentale per un settore che è fonte di reddito per circa 60.000 lavoratori, ma che negli ultimi anni sta vivendo una fase di difficoltà e forte incertezza anche a seguito di discutibili riforme comunitarie. L’accordo segna un punto rilevante anche sul fronte dei rapporti diretti tra industria e produttori agricoli, riducendo i passaggi intermedi e quindi i costi della filiera. Questo - conclude la Cia - facilita ancora di più il processo di razionalizzazione e di semplificazione del comparto del tabacco in Italia”.

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