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IL TIRRENO

Passerella di «griffe» e prezzi da shock ... Ma quali sono le migliori «griffe» del vino italiano? Secondo un'indagine via Internet di uno dei più apprezzati siti italiani specializzati (www.winenews.it) a guidare la classifica c'è l'azienda toscana probabilmente più conosciuta nel mondo, gli Antinori, seguita dalla piemontese Gaja (regina del Barbaresco), dagli Incisa della Rocchetta (gli inventori del Sassicaia) e dai Biondi Santi che nell'Ottocento «scoprirono» il Brunello di Montalcino.
Fra i primi dieci anche le toscane Castello Banfi e Ornellaia. L'indagine, alla quale hanno risposto sulla «rete» quasi 1300 «enonauti», non proprio quindi degli addetti ai lavori ma comunque consumatori di vino di qualità, poneva anche altre domande. Ad esempio, sull'azienda più trendy, sull'azienda italiana maggiormente proiettata nel futuro, sui territori del vino preferiti. E se in quest'ultimo caso gli «enonauti» hanno scelto la Toscana (Chianti Classico, Montalcino, Bolgheri, Maremma e Colli Senesi nell'ordine) davanti al Piemonte e alla Sicilia, la scelta delle aziende più trendy è caduta sul centro-sud visto che la più votata è stata la siciliana Planeta, davanti a Caprai (Umbria) e ai Feudi San Gregorio, l'azienda campana protagonista negli ultimi anni di un vero miracolo economico. Antinori è al quarto posto mentre fra le prime dieci ci sono anche Frescobaldi, Dievole e Le Pupille col suo Morellino di Scansano. Tra le aziende maggiormente proiettate nel futuro Antinori batte Caprai, la veneta Zonin, l'altra toscana Castello Banfi e ancora Feudi San Gregorio e Planeta. Ma dall'indagine emergono anche giudizi critici su un settore sempre più teso a valorizzare i prodotti di fascia alta rispetto agli altri. Per questo gli «enonauti» chiedono una maggiore attenzione a quelli che sono definiti «vini possibili», vini cioè dal buon rapporto qualità-prezzo, accessibili a tutte le tasche ...

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