02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

IL TTIP, IL PIÙ GRANDE TRATTATO DI LIBERO MERCATO NELLA STORIA, TRA USA E UE, È AD UN PASSO, MA LE CONSEGUENZA SU CIBO E AMBIENTE RISCHIANO DI ESSERE DEVASTANTI, COME DENUNCIA LA PREOCCUPAZIONE DI SLOW FOOD, DA BRUXELLES GLI USA, FINO ALLA GERMANIA

“L’accordo commerciale Ue-Usa può avere gravi conseguenze su cibo e ambiente”. È l’allarme lanciato da Slow Food, che a Bruxelles, il 13 marzo, insieme a “Friends of the Earth”, metterà a fuoco i rischi contenuti nel Ttip, il Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti, in un evento pubblico dal titolo “Capiamo il trattato: quali saranno le conseguenze dell’accordo Ue-Usa su cibo e ambiente?” (Untangling the trade talks: What are the likely consequences of an Eu-Us trade deal for our food & environment?). In gioco, infatti, ci sono le regole sulla sicurezza alimentare, quelle che riguardano i prodotti geneticamente modificati, le normative sull’utilizzo di sostanze chimiche tossiche e di combustibili inquinanti, preoccupanti premesse del quarto round del Ttip, a Bruxelles da oggi al 14 marzo, ma in discussione dal luglio 2013, pronto a diventare il più grande trattato di libero mercato nella storia.
“Siamo molto preoccupati - spiega Richard McCarthy, direttore esecutivo di Slow Food Usa - per questa corsa verso la deregolamentazione, per la perdita di controllo e trasparenza nel nostro sistema alimentare. Attualmente tante comunità in America stanno cercando di riacquistare il controllo sul proprio cibo, portando avanti battaglie per l’etichettatura, per avere maggiori informazioni sulla provenienza e i modi di produzione degli alimenti. Negli Usa c’è sempre più attenzione per questi temi, e c’è un vasto settore dell’opinione pubblica che vuole rafforzare le comunità rurali locali, adottare politiche a tutela della salute di bambini e adulti, prendere decisioni consapevoli in materia di cibo. Il trattato pregiudicherà gli sforzi in atto”. Per il momento, le negoziazioni avvengono a porte chiuse: per l’Europa, è la Commissione europea che ha il compito di negoziare e rappresentare gli Stati membri, il Parlamento Europeo e la società civile non sono coinvolti. Il mandato di negoziato e altri documenti non sono a disposizione per un esame pubblico, e per gli Usa, solamente un ristretto gruppo di consulenti commerciali ha accesso ai documenti del negoziato. È quindi fondamentale mettere al centro della discussione gli interessi della società nel suo insieme e la sostenibilità del sistema alimentare. Slow Food, presente in entrambe le sponde dell’Atlantico, chiede più trasparenza e il coinvolgimento della società civile.
Secondo Ursula Hudson, presidente di Slow Food Germania e referente dell’associazione per le politiche europee, “il Ttip, così com’è formulato, non è accettabile. Avremmo bisogno di cose diverse: vogliamo democrazia, trasparenza e protezione legale per le persone, anziché elementi normativi a favore di grandi aziende private in caso di controversie legali. Vogliamo, inoltre, che le politiche europee a favore dell’ambiente siano in futuro salvaguardate e sviluppate, che gli standard qualitativi che siamo riusciti a ottenere finora siano mantenuti e non subordinati alle logiche del libero mercato”.
Info: www.slowfood.com

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli