La ricetta per la vacanza perfetta sicuramente comprende paesaggi mozzafiato, buon vino e buon cibo: sono anche gli ingredienti che fanno dell’Italia una delle mete preferite dai turisti di tutto il mondo, in particolar modo i piccoli borghi che la caratterizzano. Sono proprio i piccoli paesi italiani sotto i 5.000 abitanti che custodiscono la tradizione culinaria del Belpaese e dove sono prodotti il 92% delle specialità gastronomiche e non, come anche olio e vino, e che trainano anche il turismo enogastronomico che ha raggiunto i 5 miliardi di euro. Lo stima la Coldiretti per l’assegnazione delle Bandiere Arancioni, il riconoscimento del Touring Club Italiano che premia i Borghi più belli sul territorio nazionale (www.bandierearancioni.it). Per il triennio 2018-2020 ne sono stati scelti 227, di cui 19, spiega la Coldiretti, sono delle new entry, molte delle quali note soprattutto per le specialità enogastronomiche che vi si producono.
Dai tesori del made in Italy gastronomico dipende gran parte della leadership italiana in Europa, soprattutto grazie al sistema della qualità alimentare delle denominazioni come Dop e Igp che sviluppa un fatturato annuo al consumo di quasi 14 miliardi, dei quali circa 4 miliardi realizzati sul mercato estero. Si tratta, conclude Coldiretti, soprattutto di una risorsa per l’Italia che può contare su un patrimonio di antiche produzioni agroalimentari tramandate da generazioni in un territorio unico per storia, arte e paesaggio che sono le principali leve di attrazione turistica. Non a caso, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, due stranieri su tre considerano la cultura e il cibo le principali motivazione del viaggio nel Belpaese mentre per ben il 54% degli italiani il successo della vacanza dipende dalla combinazione cibo, ambiente e cultura.
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