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IL TURISMO VA A PICCO, E, COME RICORDANO I DATI DELL’ OSSERVATORIO NAZIONALE DEL TURISMO, PERDE IL 2,3% A LUGLIO E IL 5% AD AGOSTO SUL 2011. MALE GLI AGRITURISMI: -1,9% A LUGLIO E -6,9% AD AGOSTO. BRANCACCIO (AGRITURIST): “SERVE PROMOZIONE”

Non Solo Vino
Crisi anche per gli agriturismi secondo Agriturist

Il turismo del Belpaese non se la passa affatto bene, l’estate 2012 è andata decisamente peggio del 2011, e l’agriturismo ha fatto peggio della media, anche se le difficoltà sono, evidentemente, di tutto il sistema turistico e promozionale italiano. Si potrebbero riassumere così i dati, allarmanti, sull’andamento della stagione estiva dello Stivale: secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale del Turismo, l’agriturismo ha fatto segnare, a luglio, un flessione dell’1.9% sul 2011, del 6,9% ad agosto e del 19,3% a settembre (ma il dato è ancora parziale). E il turismo nel suo complesso? Soffre un po’ meno, e limita i danni ad un -2,3% per luglio, -5,0% in agosto e 2,5% per settembre (anche in questo caso, ovviamente, il dato è parziale).

“I primi dati ufficiali - commenta Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist (Confagricoltura) - confermano le nostre previsioni ed evidenziano la necessità di una promozione molto incisiva delle località minori verso l’estero. Non è una crisi dell’agriturismo, ma di tutto il sistema turistico italiano, che per troppi anni è stato governato con scarsa competenza e logiche clientelari. Per non affondare, dobbiamo cominciare a lavorare seriamente e renderci conto che, per recuperare il terreno perduto, ci vorrà tanto tempo e tanto impegno. L’Italia - continua la Brancaccio - ha un patrimonio turistico straordinario, la cui valorizzazione incide su un indotto enorme: agricoltura, enogastronomia, artigianato, conservazione del patrimonio naturale e dei beni culturali, esercizi commerciali, “made in Italy”, servizi sul territorio. Sono in gioco migliaia di posti di lavoro, e quote di Pil che oggi sono intorno al 10% ma che potrebbero, in presenza di una iniziativa politica appropriata, salire al 15%”.

Prospettiva che deve fare necessariamente i conti con il momento, difficile, di tutto il comparto, con un prodotto “campagna” che, nel complesso delle strutture ricettive, a luglio ha fatto persino peggio dei soli agriturismi, perdendo il 4,9% a luglio, l’11,7% ad agosto e il 10,8% a settembre (finora). “E’ molto importante, a questo punto - conclude la presidente di Agriturist – che nella messa a punto del Piano Strategico per il rilancio del turismo, recentemente discusso dal ministro Piero Gnudi con le Regioni, si dedichi molta attenzione alla promozione verso l’estero delle località che noi consideriamo “minori”, fin qui ignorate dalla presentazione dell’offerta turistica italiana, dove si trova una quota rilevante del patrimonio culturale, enogastronomico e naturalistico italiano”. E a proposito di questo aspetto, Agriturist rileva che gli ultimi dati pubblicati dalla Banca d’Italia mettono in evidenza che la spesa degli stranieri che hanno viaggiato in Italia a scopo di vacanza, nei primi 6 mesi del 2012, è cresciuta di 125 milioni di euro (+1,6%), ma i pernottamenti sono stati 1,9 milioni in meno (-2,6%). Un segnale preoccupante di incertezza sulla ripresa del turismo dall’estero, che pure le previsioni estive avevano dato in recupero.

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