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VINO E SOSTENIBILITÀ

Il vino “giovane” e “al femminile” italiano sotto i riflettori verso G20 dell’Agricoltura a Firenze

I numeri delle Donne del Vino: una cantina su due è bio, un terzo utilizza bottiglie leggere. Focus su giovani produttori (con Agivi) e su enoturismo
DONNE DEL VINO, FIRENZE, G20 AGRICOLTURA, UGIVI, vino, Italia
Il vino “giovane” e “al femminile” italiano sotto i riflettori verso il G20 dell’Agricoltura a Firenze

La metà delle aziende ha, o sta per ottenere, la certificazione biologica, un terzo utilizza bottiglie leggere (sotto i 500 grammi per i vini fermi e gli 830 grammi per gli spumanti) sull’intera gamma e il 40% su almeno la metà dei vini e il 20% ha introdotto il vetro leggero sui vini fini (sopra i 10 euro franco cantina) negli ultimi 3 anni: sono i numeri delle Donne del Vino, l’associazione italiana di settore tutta al femminile, diffusi per “Vino, sostenibilità ed energia”, il convegno in programma il 13 settembre a Palazzo Vecchio, a Firenze, aspettando il G20 dell’Agricoltura (17-18 settembre), che metterà a confronto i rappresentanti di 35 Paesi su sostenibilità e lotta alla fame.
Incrociando i dati delle iscritte alle Donne del Vino è emersa una crescita della sensibilità verso la sostenibilità a 360°, dal vigneto al confezionamento del prodotto finito sia per le aziende biologiche che convenzionali. Altro dato incoraggiante è la reazione positiva, di fronte a questa scelta, del 37% degli importatori esteri, soprattutto in Canada e Scandinavia. Meno buona la risposta dei buyer italiani che per il 28% hanno reagito negativamente mentre solo il 14% (sale al 16% per gli enotecari) ha approvato la decisione su bottiglie più “ambientaliste” ma meno appariscenti. Infine, uno sguardo sui combustibili più usati: nell’ordine sono metano (35,7%), Gpl (25,5%) e gasolio (13,3%).
L’incontro a Firenze prenderà in esame due aspetti importanti ma poco conosciuti dell’impatto ambientale del vino: il vetro leggero delle bottiglie e l’efficientamento energetico con il premio, firmato dall’ente pubblico Enea e dall’organizzazione no profit Federesco, alle sei cantine guidate da imprenditrici italiane che hanno scelto di investire in efficienza energetica per aumentare la loro competitività, risparmiando energia e creando le condizioni per una crescita sostenibile della loro impresa, in linea con le sfide dell’Agenda 2030. Che sono: Josè Rallo, alla guida di Donnafugata, cantina tra le protagoniste del rinascimento del vino di Sicilia, Elena Fucci (Azienda Elena Fucci), Ilaria D’Eusanio (Chiusa Grande), Vincenza Alessio Librandi (Librandi), Anna Brisotto (San Simone) e Laura Angelini (La Pietra del Focolare).
Il 12 settembre, sempre a Palazzo Vecchio, di scena un convegno su “Vino, giovani e propensione green”, firmato da Agivi, l’Associazione giovani imprenditori vinicoli italiani under 40 di Unione Italiana Vini (Uiv), che presenterà l’esito del sondaggio sulle azioni di sostenibilità effettuate nelle aziende. Roberta Garibaldi, professore universitario e autore del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano, aprirà la riflessione sul ruolo propulsivo dell’approccio green al turismo enogastronomico, mentre il sommelier della tristellata Michelin Enoteca Pinchiorri e wine teller Davide D’Alterio chiuderà i lavori con l’analisi della percezione della sostenibilità del vino da parte del cliente dell’alta ristorazione. Infine, il 14 settembre in programma il dibattito “Enoturismo come difensore delle diversità e biodiversità” alla presenza del Ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, con la presentazione del libro del senatore Dario Stefano e di Donatella Cinelli Colombini “Turismo del Vino in Italia. Storia, normativa e buone pratiche”, la diffusione dei dati dell’Osservatorio del Turismo del Vino delle Città del Vino, a cura di Giuseppe Festa dell’Università di Salerno, ed i contributi e gli esempi di buone pratiche in Toscana, pioniere in Italia dell’enoturismo.

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