La Cina, etichettata addirittura come il “grande malato” del vino, ad inizio 2024 ha mostrato, per l’Italia, segnali di ripresa. Non qualcosa di epocale considerate le potenzialità gigantesche di Pechino, ma è comunque qualcosa da cui ripartire (+59,8% a gennaio sull’anno precedente per un valore di poco sopra i 6 milioni di euro) e di cui essere fiduciosi. Importante, per progredire ancora, sarà anche il lavoro che verrà fatto a livello promozionale con iniziative di primo piano come quella targata Vinitaly con “Wine to Asia” 2024, edizione n. 2 del principale Salone internazionale del vino e degli spirits in programma a Shenzhen (Convention Center - Futian, 9-11 maggio). Organizzato da Veronafiere in collaborazione con lo storico partner Shenzhen Pacco Communication, l’evento registra già la presenza di oltre 500 brand (+11% sul 2023) provenienti da 30 Paesi: dalla California all’Eurasia, dall’Argentina ai Balcani, ed all’Italia con 50 aziende presenti con Ice Agenzia.
Un contingente che, anche per quest’anno, consacra la presenza italiana come la più grande in una fiera dedicata al vino e agli spirits in Asia e che, allo stesso tempo, non esaurisce l’offerta del made in Italy enologico nella Greater Bay Area, la Silicon Valley asiatica. Infatti, a Shenzhen, grazie all’attività di incoming realizzata dai delegati italo-cinesi di Veronafiere, partecipano anche il Consorzio del Franciacorta e 70 cantine dislocate nel quartiere espositivo della rassegna. Mentre sono sei le aree tematiche di “Wine to Asia” 2024: “Living Wine” dedicata ai vini naturali, con l’esordio dei produttori di Vi.Te; “Hey Whisky”; “Hunter Galleria”; “Top 100 Chinese Wines Lounge” by Lili Zhu; “Champagne Lounge” e la “Vip Lounge” con il Consorzio Grana Padano in veste di partner esclusivo. Confermata anche l’adesione dei quattro principali importatori di vino italiano nella Terra del Dragone (Globally, Zefiro, Sarment e Interprocom) e di De Longhi con un nuovo format dedicato all’home design.
Per quanto riguarda il programma, oltre agli appuntamenti b2b, il calendario registra 5 pop-up talk con i wine influencer cinesi attualmente tra i più accreditati e 15 masterclass, di cui due guidate dal Master of Wine Andrea Lonardi, “Italianity: remarkable uniqueness of italian wines” organizzata da Ice e “Grown from earth, aged in earth: clay-aged wines masterclass” by “Wine to Asia”, con gli interventi anche dei Master of Wine Cassidy Dart e Julien Boulard. I tre Mw con il Master Sommelier Lu Yang (unico in Cina con questo titolo) sono protagonisti anche del focus sui vini in anfora, un’anticipazione asiatica di “Amphora Revolution”, la nuova rassegna di Merano Winefestival e Vinitaly in programma a Verona (Gallerie Mercatali, 7-8 giugno).
Tra i Paesi espositori ufficiali, si va dall’Argentina (con il Consolato argentino a Guangzhou e Wines of Argentina), alla Cina e Paesi eurasiatici (con il China Eurasian Business Council), dalla Georgia (con la Lepl National Wine Agency) alla Serbia (con Open Balkan - Wine Vision), dalla Slovenia all’Uruguay (con il Consolato Uruguay a Guangzhou), dal Sudafrica a Yantai.
Ma non solo business, perché da inizio mese e all’11 maggio “Wine to Asia” firma, infatti, anche un fuori salone che, per la sua seconda edizione, va in scena in quasi 60 tra wine bar, ristoranti e bistro di 9 città (Shenzhen, Guangzhou, Hong Kong, Macau, Zhuhai, Foshan, Dongguan, Huizhou e Zhongshan) con eventi e iniziative per gli appassionati cinesi.
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