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LA CURIOSITÀ

Il vino nel mirino del “cybercrimine”: in pandemia boom di registrazioni di domini malevoli a tema

Il report di “Recorded Future”. Il boom del digitale spinto dal lockdown ha attirato non solo le imprese oneste, ma anche i truffatori
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Il vino nel mirino del “cybercrimine”: boom di registrazioni di domini malevoli a tema

Tra degustazioni virtuali, aperitivi a distanza, e-commerce, fiere digitali e così via, sul fatto che tutto quello che è il complesso mondo digitale sia letteralmente deflagrato nel settore del vino, non ci sono dubbi. Un boom che ha aiutato il business, fatto scoprire o affermare strumenti che saranno utili anche in futuro, ma che, come sempre accade, ha attirato anche l’attenzione di chi vive di truffe e frodi via web. Ed in questi mesi, infatti, è aumentata a dismisura la registrazione di siti e domini cosiddetti “malevoli” legati al vino, quanto i tentativi di frode via mail, con il classico sistema del “phishing”, ma non solo. Emerge da un curioso repor dell’agenzia specializzata in “cyber security” Recorded Future, in partnership con Area 1 Security. A testimonianza del crescente interesse del vino per il digitale, se fino a marzo 2020 le registrazioni di nuovi domini web a tema vinicolo hanno oscillato tra le 3.000 e le 4.000 al mese, ad aprile il numero era già salito a 7.200, per arrivare alle 12.400 di maggio, mentre da giugno 2020 a marzo 2021 la media è stata tra le 7.000 e le 9.500 nuove registrazioni al mese, da due a tre volte di più all’epoca pre-Covid.
E così, tra aprile 2020 e marzo 2021, la registrazioni di siti a tema enoico (l’analisi ha preso in collaborazione termini come Wine, Vino, Champagne, Bordeaux, Burgundy, Chardonnay, Merlot, Cabernet, Sauvignon e Pinot), è stato di ben 96.489 nuovi domini. E di pari passo, sono cresciuti anche i cosiddetti “domini malevoli” (ovvero quelli utilizzati ad hoc per truffe, frodi, furti di dati, diffondere malaware e virus e così via), ad un ritmo medio tra i 230 ed i 430 al mese, per un totale, nel periodo, di 4.389. Il monitoraggio dei domini malevoli a tema vino, mostra che la percentuale maggiore sul totale delle registrazioni ha toccato il picco del 7% a giugno 2020, per poi mantenersi tra il 3% ed il 5%. Una percentuale ancora bassa, sottolinea il report, rispetto ad altri settori, ma in aumento, che racconta come i cybercriminali stiano guardando con sempre maggiore attenzione alla crescita di interesse mondiale per il vino che, inevitabilmente, passa dal web. Con tutti i benefici ed i rischi del caso.

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