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Sollievo per il mondo del vino italiano: non scompariranno Docg, Doc e Igt ... Non scompariranno Docg, Doc, Igt, marchi a cui gli italiani sono ormai abituati. La nuova Ocm (organizzazione comunitaria del mercato) che dovrebbe stravolgere il mondo del vino europeo secondo criteri che non tutti condividono, sarà “adattata” per non azzerare tutto quello che in Italia è stato fatto per promuovere, classificare e garantire il vino di qualità. In base alle anticipazioni pubblicate dal sito “Winenews”, il più letto organo di informazione online sul vino italiano, la prima analisi della proposta di modifica delle Legge 164/92 del ministero delle Politiche Agricole, anticipata da WineNews, che sarà discussa il 29 settembre dal Comitato nazionale vini, e poi il 5 ottobre, con le organizzazioni di categoria, porterà cambiamenti soft al mondo del vino italiano, adeguandosi alla nuova Ocm senza i temuti traumi. Rimarrebbero quindi in vita le “vecchie” denominazioni Docg, Doc e Igt, “menzioni specifiche tradizionali utilizzate dall’Italia per designare i prodotti vitivinicoli” e quindi strumenti imprescindibili per il consumatore. Un’effettiva novità è nell’articolo 10 sui disciplinari di produzione che, fra le altre cose, aggiunge “l’individuazione della o delle varietà di uve da cui il vino è ottenuto con eventuale riferimento alle relative percentuali, fatta salva la tolleranza nella misura massima del 1,5 per cento da calcolarsi su ogni singolo vitigno impiegato”. Sparisce l’articolo 11 sull’Albo imbottigliatori: possibili conseguenze sono la soppressione dell’Albo, oppure, la reintroduzione del vecchio articolo.
Altra novità all’articolo 12 (quello sullo Schedario viticolo e Albo dei vigneti). E se la proposta di unificare i dati sulle superfici vitate non può che essere positiva, restano perplessità sulla proposta di accentrare tutto attraverso il Sian (Sistema informatico agricolo nazionale), a partire dall’aggiornamento degli albi e dei vigneti, che è direttamente collegato alla gestione del fascicolo aziendale. Sparisce, infine, la possibilità di costituire Consigli interprofessionali per le denominazioni di origine e le indicazioni geografiche. Ridisegnate anche le funzioni dei Consorzi (di tutela, promozione e valorizzazione, regolati dall’articolo 20), e “sistematizzate”, in un apposito articolo (il numero 24 piano dei controlli), le attività delle strutture di controllo terze autorizzate. L’obiettivo del ministero è approvare la nuova legge entro sei mesi.

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