02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

IMPRESE AGRICOLE A +0,19% SUL 2011 NEL SECONDO TRIMESTRE 2012, MA LA “SITUAZIONE RESTA DIFFICILE, AZIENDE SOFFOCATE DALLA BASSA REDDITIVITÀ E DAL “CAPITOLO FISCALE”. PAROLA DELLA CIA-CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI SUI DATI MOVIMPRESE

Piccolo segnale di miglioramento per le imprese agricole con una crescita nel secondo trimestre 2012 dello 0,19% con +1.548 aziende nuove nate sul 2011. La Cia-Confederazione italiana agricoltori commenta i dati Movimprese, presentati oggi a Roma a Unioncamere, l’assemblea dei presidenti delle Camere di commercio d’Italia: “miglioramento da incoraggiare che però non compensa il crollo dell’1,6% “incassato” dal settore tra gennaio e marzo. La situazione resta molto difficile. Aziende soffocate dalla bassa redditività e dal “capitolo fiscale” sempre più pesante”.

Si tratta, spiega la Cia, di un primo accenno di ripresa che non basta a risollevare le sorti di un comparto in profonda sofferenza. Nonostante l’epidemia di imprese agricole dei primi mesi dell’anno sembra essersi arrestata, i produttori continuano a vivere una situazione drammatica. Strette nella morsa dei costi di produzione in costante aumento e dei prezzi all’origine tuttora poco remunerativi, continua la confederazione, le imprese agricole fanno fatica a “rimanere a galla”. A mettere sotto pressione il mondo agricolo è innanzi tutto il “capitolo fiscale”. Da una parte l’Imu, che si abbatte come un macigno sulle aziende, tassando terreni e fabbricati rurali. E dall’altra la macchina farraginosa della burocrazia: non solo costa al settore più di 4 miliardi di euro l’anno (di cui oltre un miliardo addebitabile a ritardi, disservizi e inefficienze della Pubbliche amministrazioni), ma fa perdere a ogni impresa quasi 90 giorni di lavoro l’anno solo per rispondere a tutti gli obblighi fiscali e contributivi. Leggeri miglioramenti come questo vanno incoraggiati, perché l’agricoltura è fondamentale per il Paese, rappresentando oltre il 15% del Pil. Ma serve un impegno - conclude la confederazione - da parte della politica nel senso di una riduzione dei costi, di una semplificazione amministrativa e fiscale, di un miglioramento dell’accesso al credito, di contratti sicuri con i soggetti della filiera, soprattutto con la Gdo e di una spinta decisa verso l’aggregazione.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli