02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Imu Agricola, scadeva oggi il termine di pagamento. Ma in tutta Italia sono state di scena le proteste degli agricoltori, come quelle di Agrinsieme. E il “Movimento 5 Stelle” attacca in parlamento: “balzello assurdo, legge da rivedere al più presto”

È scaduto oggi, formalmente, il termine per il pagamento dell’Imu sui terreni agricoli, cosi come stabilito dal Decreto Legge n. 4 del 24 gennaio 2015. Ma invece di andare dal commercialista a saldare, tanti agricoltori oggi sono scesi in piazza per protestare, sensibilizzare la politica ed ottenere l’esenzione da questo balzello da molti definito assurdo.
“I nuovi parametri non tengono conto della complessità di tutto il territorio e, soprattutto, trascurano la funzione essenziale degli agricoltori nella tutela a presidio del territorio ed a beneficio dell’intera collettività. L’Imu sui beni strumentali agricoli era sbagliata prima ed è sbagliata adesso - hanno detto deputati e senatori “Movimento 5 Stelle” in Commissione Agricoltura, che hanno aggiunto - dopo il tentativo di cambio di rotta del 24 gennaio si è delineata la seguente situazione: la platea dei Comuni esentati è aumentata, ma tanti cittadini la dovranno pagare per la prima volta; inoltre, l’altitudine rimane l’unico parametro utilizzato, quando già la rendita sarebbe stato un parametro più equo”.
“Abbiamo provato in tutti i modi a farlo capire al Governo - prosegue il “Movimento 5 Stelle” - a partire dalla legge di stabilità, dove abbiamo proposto, invano in prima istanza, l’esenzione di tutti i terreni agricoli e fabbricati rurali strumentali, in seconda istanza l’esenzione solo per imprenditori agricoli e coltivatori diretti, con le relative coperture finanziarie. Ci abbiamo riprovato nel cosiddetto “Decreto Milleproroghe”, proponendo di posticipare il pagamento di almeno 1 anno e nuovamente al Senato sul Decreto Legge recante misure urgenti in materia di esenzione Imu chiedendo di estendere anche al 2015 l’esenzione dell’Imu per i terreni a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale che non ricadono in zone montane e proponendouna differente copertura finanziaria, in modo da non far gravarne l’onere sugli stessi agricoltori. La data ultima per la conversione del Decreto Legge n. 4, recante misure urgenti in materia di esenzione Imu è il 23 marzo - concludono i parlamentari del “Movimento 5 Stelle” - se il Governo non vuole ascoltare il Movimento ascolti almeno le associazioni di categoria, l’Anci e le numerose voci autorevoli che da più parti chiedono l’abolizione totale dell’Imu per gli agricoltori”.
E le associazioni degli agricoltori non hanno mancato di far sentire le loro voci, come ha fatto Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura ed Alleanza delle Cooperative Agroalimentari: “il problema dell’Imu agricola è una ferita aperta che penalizza un gran numero di aziende che operano in aree svantaggiate ma a cui non è riconosciuto più tale status - ha sottolineato Agrinsieme - senza dimenticare la situazione relativa alla crisi del prezzo del latte, la diminuzione di produzione di importanti settori (olivicolo e vitivinicolo), la legge di stabilità che prevede l’incremento delle accise sul gasolio agricolo e la riduzione dell’assegnazione. Le aziende agricole - evidenzia Agrinsieme - sono penalizzate anche dalla burocrazia, dalle disparità di valore nelle filiere, dalle quotazioni all’origine non remunerative e dai costi che crescono. Il settore primario invece vuole essere competitivo, innovativo, puntare sull’export ed essere al passo con le agricolture dei Paesi concorrenti, cogliendo tutte le opportunità che verranno da Expo 2015”.
Ma, intanto, oggi, si sono svolte diverse iniziative in Toscana, Piemonte e Lazio: incontri con i sindaci e prefetti, sensibilizzata la popolazione, sit-in in piazza a cui, spesso, hanno aderito attivamente anche i sindaci dei comuni “ex-svantaggiati”. Gli agricoltori delle Province di Siena ed Arezzo hanno portato i lori trattori al “Casello A1 Valdichiana”, a Bettolle (Sinalunga), coinvolgendo gli automobilisti in ingresso ed uscita dall’autostrada. Sit-in, incontri con i prefetti, le istituzioni, i parlamentari, anche a Firenze, Grosseto, Pisa, Viterbo, Torino, Alessandria, Bologna …
“Ma altre iniziative - ricorda Agrinsieme - sono in programma, nei prossimi giorni, in molte altre province per tenere alta l’attenzione sui problemi del settore agricolo che attendono, da troppo tempo, risposte concrete”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli