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IMU & AGRICOLTURA, IL BALLETTO DI CIFRE CONTINUA. IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ECONOMIA VIERI CERIANI: “A FINE ANNO 52 MILIONI DI EURO, MENO DELLE NOSTRE STIME”. LE ORGANIZZAZIONI AGRICOLE: “MANCANO ANCORA GLI IMMOBILI DA ACCATASTARE, CONTI A FINE ANNO”

Mai come in questo caso le organizzazioni degli agricoltori sarebbero felici di avere torto: secondo i primi dati diffusi dal sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani, l’Imu per le imprese agricole come è stata rivista dal Governo nel decreto “salva Italia”, vicenda diffusamente trattata da WineNews, a fine anno costerebbe appena 52 milioni di euro, “notevolmente sotto i 120 milioni inizialmente previsti dal Ministero per il settore”, ha detto Ceriani. E cifra lontanissima dalle previsioni delle organizzazioni stesse e non solo, che oscillava tra l’1,5 e i 3 miliardi di euro. Ma ancora sul conto finale non v’è certezza. Soprattutto perché, come ricordano in tanti, a giugno è stato pagato l’acconto del 30% (15,7 milioni di euro), ma mancano ancora le quote proveniente dai fabbricati rurali non ancora accatastati, visto che modifiche al decreto hanno fissato a fine novembre il tempo massimo per l’operazione. Decreto la cui portata è stata, ad onor di cronaca, limitata di molto rispetto alla prima stesura che aveva portato alla levata di scudi del mondo agricolo, e che prevedeva, tra le altre cose, il pagamento dell’Imposta Municipale Unica (ex Ici) anche per tutti i fabbricati strumentali alla produzione, fino ad allora esenti. Senza contare che è arrivata in corso d’opera l’esenzione dal pagamento dell’imposta per i “territori svantaggiati come quelli di montagna”, dove bene o male sono finiti, ad esempio, tantissimi dei territori più importanti del vino italiano. Ma in ogni caso le organizzazioni agricole non ci stanno: “il problema non è chi ha torto o ha ragione sulle cifre - ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi - anzi ci auguriamo di esserci sbagliati. Il problema è se il settore agricolo potrà sopportare questo incremento di fiscalità. Attendiamo di vedere a quanto ammonterà il carico fiscale per le imprese agricole a dicembre quando sarà stata versata l’imposta anche per i fabbricati rurali non accatastati. A quel punto tireremo le somme.

L’unica cosa certa, ad oggi, è che gli agricoltori hanno pagato di Imu dal doppio a tre volte della vecchia Ici”. Sulla stessa linea la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori: “i dati sono ancora incompleti per tirare le somme. Ma già ora le aziende ci dicono di aver pagato di più. Bisognerà anche vedere quanto ha inciso l’esclusione decisa per le zone di montagna e per le zone terremotate. Aspettiamo i dati definitivi. Che per ora risultano curiosamente inferiori alle stesse proiezioni rese dal Ministero” ...

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